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Intitolazione Piazzale Casa della Salute a Rita Levi-Montalcini

 
Intitolazione Piazzale Casa della Salute a Rita Levi-Montalcini


L’inaugurazione della Casa della Salute - prevista per il mese di marzo 2016 - sarà preceduta il prossimo mercoledì 27 gennaio 2016 alle ore 11,00 dall’intitolazione a Rita Levi-Montalcini del Piazzale sul quale si affaccia la moderna struttura che integrerà, riqualificandoli e rafforzandoli, i servizi sanitari e quelli sociali distrettuali.

Alla cerimonia di scopertura di un ovale dedicato alla scienziata sarà presente, oltre al Sindaco Massimo Bosso, la nipote Piera Levi-Montalcini che fa parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Rita Levi-Montalcini, nata in particolare per assicurare alle donne africane il diritto all’istruzione e all’educazione.

Prima della cerimonia di intitolazione, verso le ore 10,30, l’ingegner Levi-Montalcini porterà anche un saluto ad alcune classi delle scuole superiori che si trovano alla Casa della Conoscenza per una lettura animata a cura di Simone Maretti sul libro L’amico ritrovato di Fred Uhlman.
 
L’intitolazione avviene il 27 gennaio, Giorno della Memoria, che ricorda tutte le vittime dell'Olocausto.

Anche la famiglia di Rita Levi-Montalcini è di origine ebraiche, la sua storia personale e professionale è segnata dalla promulgazione delle leggi razziali.

Già laureata in Medicina presso l’Istituto di Anatomia Umana dell’Università della natia Torino e dedita agli studi sul sistema nervoso, a seguito della promulgazione delle leggi razziali, è infatti costretta a recarsi in Belgio per proseguire le sue ricerche sui processi del differenziamento del sistema nervoso (1938). Durante la guerra si rifugia nell’Astigiano e successivamente in clandestinità a Firenze. Nel 1947 viene invitata alla Washington University di St. Louis nel Missouri. Nel 1951 si reca in Brasile per poter eseguire gli esperimenti di colture in vitro presso l’Istituto di Biofisica dell’Università di Rio de Janeiro, dove, nel dicembre dello stesso anno, tali ricerche le consentono di identificare il fattore di crescita delle cellule nervose (Nerve Growth Factor, noto con l’acronimo NGF) che le varrà il Premio Nobel per la medicina nel 1986.


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