1931 - ::: COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO (BO):::

Vivere Casalecchio  >  Casalecchio nella storia  >  Cronologia di Casalecchio di Reno  >  1931 - ::: COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO (BO):::

Cronologia di Casalecchio di Reno – anno 1931

Si inaugura la Casa del Fascio
20 settembre – 2° Festa dell’uva



Si inaugura la Casa del Fascio

L'edificio attualmente denominato Teatro Comunale Laura Betti nasce dalla duplice esigenza, maturata negli anni venti del secolo scorso, di dotare il paese di un luogo sia per collocare gli uffici del Fascio locale e delle organizzazioni parallele sia per ospitare manifestazioni di partito, conferenze e spettacoli, ma già in fase di progettazione vengono ampliate le sue funzioni contemplando anche spazi per diverse attività sportive.
La progettazione della Casa del Fascio di Casalecchio viene affidata all’Ing. Carlo Tornelli (1891-1976) di Bologna che vi lavora a più riprese dal 1921 al 1926 e la costruzione è avviata nel 1927. Dal progetto, di cui è conservata copia presso l'Archivio Storico Comunale (A.S.C.), è evidente che il teatro è previsto fin dall’inizio, in quanto ben leggibile in planimetria nelle sue parti essenziali. L’appalto di costruzione è affidato alla Ditta Tinti Tullio che ha già eseguito diversi lavori di edilizia pubblica e privata a Casalecchio.

Nelle sue linee prospettiche l’edificio si discosta significativamente dallo stile razionalista tipico delle Case del Fascio e degli altri edifici pubblici del periodo. All’interno vi sono gli uffici del Fascio locale ed un’ampia zona per gli spettacoli. Nel corpo centrale è inserito il teatro a pianta rettangolare con vestibolo d'ingresso Esso comprende al pianterreno, un vasto palcoscenico, lo spazio per l'orchestra ed un'ampia platea, mentre al piano superiore sono poste una galleria centrale ad anfiteatro e due corpi laterali a balconata per i palchi. Nel suo complesso il Teatro può contenere fino a 1200 spettatori. Nelle ali posteriori vengono collocati camerini e uffici amministrativi. Nella Casa del Fascio vi trovano spazio anche una palestra e, nell’altana superiore, una sala per gli esercizi ginnici all’aperto e per la scherma
Dai documenti presenti in Archivio Comunale risulta che, a causa dell'onere di spesa assai elevato, l’edificio in costruzione è ceduto al Comune, per 460.000 lire, di cui 400.000 lire per l'immobile e 60.000 per gli arredi, il quale può portare a termine le necessarie opere di rifinitura ed aprirlo al pubblico.
Le trattative si concludono definitivamente il 2 dicembre 1930 quando è  stipulato il rogito d'acquisto presso il notaio U.Rimini.
Dell'assetto originario della sala si conservano presso l'A.S.C. tre belle foto in cui sono visibili, tra l'altro, i sobri decori in stucco in tipico stile anni Venti, che la ornavano, mentre sull'arcoscenico è posta la scritta XXVIII ottobre anno V. E' possibile si tratti della data di inaugurazione, almeno parziale, dell’edificio in quanto il Questore di Bologna concede il permesso di aprire il teatro al pubblico fin dal 15 ottobre del 1927. Altrove si afferma che il teatro è inaugurato nel 1931 dopo la morte di Alfredo Testoni.
Il teatro, utilizzabile anche come cinematografo, è concesso fin dall’inizio in gestione ad un privato limitatamente a quattro sere la settimana: domenica, martedì, giovedì e sabato, mentre nei restanti giorni la sala è a disposizione del Comune per riunioni, conferenze, feste e spettacoli di beneficenza. Nel corso degli anni trenta l’edificio ospita anche alcune aule della scuola media commerciale.
Già dalla fine degli anni venti l’edificio ospita anche alcune aule della scuola media commerciale.
Diverse opere di risistemazione vengono effettuate fin dal 1945, in seguito ai danni, fortunatamente lievi, causati dai bombardamenti del 1944/45. 

Bibliografia ed approfondimenti

L'architettura del ventennio : piccola guida ad architetture significative del ventennio fascista nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forli-Cesena e Rimini / a cura di Gianfranco Casadei, Bologna : Legambiente Emilia-Romagna, 2009

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

Bologna moderna, 1860-1980 / Giancarlo Bernabei, Giuliano Gresleri, Stefano Zagnoni, Bologna, Patron, 1984

Casalecchio di Reno / Lilla Lipparini [S. l. : s. n.], 1953 (Bologna : L. Parma)

Gente di Casalecchio / Carlo Venturi Bologna : Compositori, c2004

Saluti da Casalecchio di Reno : fatti, luoghi e personaggi del suo passato / Vincenzo Paioli Bologna : Ponte nuovo, stampa 1996.      

Internet

http://www.teatrocasalecchio.it

Fasi della costruzione delle Casa del Fascio
Fasi della costruzione delle Casa del Fascio (Archivio Storico Comunale – A.S.C.)

Platea e galleria del testro della Casa del Fascio
Platea e galleria del Teatro all’interno della Casa del Fascio (Archivio Storico Comunale – A.S.C.)

La Casa del Fascio negli trenta
La Casa del Fascio negli trenta (Archivio fotogr. Biblioteca C.Pavese)



20 settembre – 2° Festa dell’uva

Le feste dell’uva erano già una tradizione contadina di lunga data in periodo di vendemmia, ma all’inizio degli anni trenta il regime fascista, impegnato nella ricerca di consenso tra la popolazione delle campagne, mette in campo diversi interventi mirati a risollevarne la condizione economica aggravata dalla crisi economica dilagante in quegli stessi anni. Nascono così le Giornate del pane, del frutto, del gelso e soprattutto dell’uva che si tramuta poi in Festa popolare di grande successo, specialmente nelle zone di tradizione vitivinicola. La Giornata dell’uva viene istituita dal governo fascista nel 1930 su iniziativa dell’allora Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, Arturo Marescalchi. Voluta personalmente da Mussolini, la manifestazione viene poi elevata dal regime a Festa nazionale con motivazioni ufficialmente salutistiche ma soprattutto economiche e politiche.
Si tratta infatti di promuovere la vendita e il consumo di vino e di uva da tavola, per far fronte alla crisi in cui versa il settore vitivinicolo a causa della sovrapproduzione e della conseguente svalutazione del prodotto. La propaganda viene organizzata in modo tale da sostenere, attraverso convegni e conferenze, che il vino, assunto in dosi moderate sia un valido alimento ed un aiuto alla crescita della gioventù e che l’uva abbia importanti proprietà terapeutiche. La Festa dell’uva, affiancata ad una intensa produzione ortofrutticola, serve al regime anche per promuovere l’autarchia nazionale in campo alimentare. Sul piano politico valorizzare le tradizioni folkloristiche locali serve al fascismo per divulgare la sua immagine di partito di cultura ruralista e paesana, puntando su un largo consenso tra i ceti contadini, esaltando il regionalismo e rispondendo alla domanda di svago che proviene soprattutto dalla provincia.

La prima Giornata dell’uva si svolge il 28 settembre 1930.
Le feste sono organizzate con grande sforzo dei locali comitati Opera Nazionale del Dopolavoro (OND) e prevedono quasi ovunque carri allegorici in cui è esaltata l’immagine del contadino, gare, giochi, sfilate in costumi tradizionali e il coinvolgimento di produttori e commercianti locali. Inoltre, a partire dal 1932, il Comitato nazionale per la Festa dell’uva incarica l’Ente Nazionale per le Piccole Industrie di fornire i cestini, cioè sacchetti di carta stampati per l’occasione con disegni allegorici e patriottici, e pubblicare un catalogo dei vari tipi di uva prodotti in ogni provincia, senza contare la produzione di medaglie e distintivi come d'abitudine per ogni manifestazione nel periodo. La Festa diventa così un’occasione per fornire commesse anche ad un altro settore dell’economia nazionale in crisi, quello dell’artigianato. 

Già nel 1931, l’anno successivo all’istituzione, anche Casalecchio aderisce ed organizza la Festa dell’uva, inizialmente prevista per il 27 settembre. In Archivio Storico Comunale (ASC) sono presenti le disposizioni della Regia Prefettura alle Amministrazioni locali in cui si invitano i Podestà ad organizzare le Feste costituendo un Comitato, presieduto dallo stesso Podestà, che coinvolga il Segretario del PNF, i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e del Dopolavoro e delle Organizzazioni giovanili e femminili del locale Fascio. Viene lasciata ampia libertà sulla scelta delle manifestazioni e degli orari chiedendo, tuttavia, che vengano proposte due iniziative: una gara per la migliore offerta in vendita di cestini o sacchetti di uva in tutti i negozi di alimentari e pubblici esercizi ed un “corteo folkloristico con carri rustici vendemmiali”. Da notare la raccomandazione del Prefetto affinchè l’uva sia venduta al minimo prezzo e che il ricavato debba andare ai fornitori dell’uva escludendo ogni finalità benefica. Il 1931 è un anno caratterizzato da particolare siccità nel bolognese ed il Comitato Comunale di Bologna chiede ed ottiene dal Ministero di anticipare al 20 settembre lo svolgimento delle Feste dell’uva nell’intera Provincia. L’area prescelta per lo svolgimento della Festa è il giardino-parco del Monumento ai Caduti, ed i carri potranno sfilare su via Marconi. Già il 21 settembre il Podestà Ing.Mazzanti informa il Prefetto del buon esito della Festa, vissuta con entusiasmo dalla cittadinanza, che ha visto la vendita di ben 90 quintali di uva bianca e nera in sacchetti da un chilo o in gabbiette da cinque chili, al prezzo di L.0,50-0,60 l’uva comune e L.1,20 l’uva fine da tavola.                           

Bibliografia ed approfondimenti

La prima festa nazionale dell'uva in Italia : 28 settembre 1930 - 8: echi e risultati / a cura della Federazione Nazionale Fascista del Commercio Enologico ed Oleario, Roma : Evoé, 1931

La 2. festa dell'uva: [numero unico] Imola 27-9-1931, Imola :Coop. tip. Galeati, 1931

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

Gente di Casalecchio / Carlo Venturi Bologna : Compositori, c2004

Saluti da Casalecchio di Reno : fatti, luoghi e personaggi del suo passato / Vincenzo Paioli Bologna : Ponte nuovo, stampa 1996.      

Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961 / Luigi Arbizzani, Bologna, Galileo, 1961

Una vita a Casalecchio : 1909-2009 / Alberto Cavalieri, Luciana Rubini [Italia] : [S.n.], stampa2009

Internet

https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/search/result.html?temi=%22Sagra%20dell%27uva%22&activeFilter=temi

Seconda Festa dell'uva
Cartolina commemorativa per la 2° Festa dell’uva, edita dalla E.V.O.E’ di Roma, illustrata Mario Gross (Archivio Storico Comunale)

Pubblicato il 
Aggiornato il