1914 - ::: COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO (BO):::

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Cronologia di Casalecchio di Reno – anno 1914

14 aprile – una nuova toponomastica “risorgimentale” per il Capoluogo
Arriva la Grande Guerra: i vertici direttivi della “Felsinea” rientrano in patria…segreti accordi tra galantuomini


14 aprile – una nuova toponomastica “risorgimentale” per il Capoluogo

Fino all’inizio del ‘900 Casalecchio è fondamentalmente un grosso borgo situato tra gli ultimi lembi collinari dell’Appennino e la vallata del Reno. A livello toponomastico ed odonomastico luoghi e strade sono denominate secondo le consuetudini della tradizione, innanzitutto romana, per le caratteristiche del luogo, ne è un esempio la località Ceretolo, toponimo derivante dai numerosi cerri (querce) presenti nella zona, oppure in base alla località dove la strada conduce, come la via Porrettana, la strada per Casteldebole (che inizia come via di Surrogazione) e via del Cimitero. Anche l’imponente struttura della Testa di Ponte del campo trincerato ha “segnato” il territorio in maniera significativa con le sue trincee, i terrapieni, gli stradelli e le strettoie ad uso militare…ma una volta dismesso questi manufatti possono essere riadattati ad uso civile consentendo uno sviluppo del paese ed un più facile accesso ai mezzi pubblici.  Il cinquantenario dell’Unità d’Italia, festeggiato nel 1911, ha dato modo a molte città per onorarne i protagonisti con varie intitolazioni ed anche Casalecchio coglie l’occasione offerta dalla sistemazione urbanistica del Capoluogo,  per dargli quell’impronta “risorgimentale” che noi oggi conosciamo e con Delibera del Consiglio Comunale n.7 del 17 aprile 1914 vengono denominate diverse strade e piazze. Così la via di Surrogazione, che conduce alla località Tripoli, viene denominata via Giuseppe Garibaldi e sul tracciato della strada militare intorno al terrapieno che delimitava la Testa di Ponte trovano posto via Giosuè Carducci e via Cavour. Una nuova strada, che dalla via Garibaldi conduce a via Cavour costeggiando la sede tranviaria, è dedicata a Nino Bixio ed un’altra, che dalla stessa via Cavour attraversando via Garibaldi prosegue fino all’argenteria, ai Fratelli Bandiera. Anche la strada Provinciale in territorio casalecchiese cambia nome: il tratto tra la località Croce ed il Palazzo Monari, poco oltre il ponte, diventa via Mazzini ed il tratto successivo via Verdi (oggi, con la ridenominazione della strada Provinciale in via Porrettana, via Mazzini è diventata la parallela di via Garibaldi che costeggia Piazza Stracciari ed il giardino Carlo Venturi, mentre via Verdi corre parallela, ad un livello più basso, al Cavalcavia e da questi quasi nascosta). La strada che dalla via Verdi conduce a Piazza del Popolo, la nuova piazza sul retro dell’Albergo Pedretti, viene denominata via XX Settembre (1870) e dalla stessa Piazza inizia via Pascoli che conduce alla nuova…via G.Marconi. Curiosa, ma pienamente giustificata, la dedicazione al grande scienziato della strada provinciale per Porretta che dal ponte sul Reno, costeggiando Piazza Umberto I (attuale Piazza della Repubblica) superando la ferrovia Porrettana, prosegue verso l’Albergo Calzavecchio: Guglielmo Marconi è all’apice della sua fama e della sua carriera, insignito del Premio Nobel per la fisica nel 1909 per i suoi studi sulla radiocomunicazione senza fili, è famoso in tutto il mondo ed ovunque onorato e celebrato. Questa intitolazione appare, quindi, come il giusto e meritato riconoscimento alla grandezza di Guglielmo Marconi,  ben prima della sua morte avvenuta a Roma il 20 luglio 1937. Negli anni si aggiungeranno anche via dei Mille, via Goffredo Mameli e via Ugo Bassi andando a formare un sistema urbano “risorgimentale” particolarmente adatto a percorsi e progetti scolastici di approfondimenti storici e conoscenza del territorio.                                 

Bibliografia ed approfondimenti

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

Dizionario di toponomastica : storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino : UTET, \1990

Famiglia, economia e società : cambiamenti demografici e trasformazioni della vita a Casalecchio di Reno, 1861-1921 / David I. Kertzer, Dennis P. Hogan, Massimo Marcolin Bologna : Il mulino, \1991!

Saluti da Casalecchio di Reno : fatti, luoghi e personaggi del suo passato / Vincenzo Paioli
Bologna : Ponte nuovo, stampa 1996

La toponomastica nella storia del territorio bolognese / Amedeo Benati in Strenna storica bolognese, 1984

Le vie dell’orgoglio. Toponomastica risorgimentale e nuovo volto della Bologna post-unitaria / Maria Chiara Liguori, in E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011

 

1914 - Planimetria zona Centro
Planimetria zona Centro (particolare da mappa degli anni ’30 in Archivio Storico Comunale – A.S.C.)

1914 - Planimetria zona Garibaldi
Planimetria zona Garibaldi (particolare da mappa degli anni ’30 in Archivio Storico Comunale – A.S.C.)

 



Arriva la Grande Guerra: i vertici direttivi della “Felsinea” rientrano in patria…segreti accordi tra galantuomini

Nata da pochi anni la “Felsinea” Fabbrica Italiana Posate d’Argento di M.H Wilkens & Figli già si trova “coinvolta” nella Prima Guerra Mondiale, ancora prima dell’ingresso dell’Italia nel conflitto. 
Nel 1914 i vertici direttivi tedeschi della ditta vengono richiamati in patria per partecipare alla produzione militare. Due scritture del 10 maggio 1915 informano a posteriori la Camera di Commercio di fatti già avvenuti e attestano che da questa data la proprietà tedesca affida a Michelangelo Clementi la completa gestione della fabbrica attraverso una locazione triennale, da rinnovare poi di anno in anno e i mandatari Kock e Ulbricht conferiscono allo stesso Clementi la procura. La scrittura privata relativa a questo passaggio risale quindi al 10 maggio 1915, registrata a Bologna il 24 dello stesso mese e presentata in denuncia alla Camera di Commercio solo il 5 luglio 1915.
Clementi assume in tal modo la direzione dell’azienda con la denominazione “Felsinea” Fabbrica Italiana Posate d’Argento di Michelangelo Clementi, affiancato da Olindo Cavalieri, divenuto nel frattempo capo-officina.

Il 28 novembre 1916 il nuovo proprietario scrive quindi di suo pugno alla Camera di Commercio per richiedere un certificato di iscrizione, spiegare la nuova situazione della ditta ed insiste nel presentare sé stesso come persona integerrima e la nascita della nuova fabbrica come una sua iniziativa personale volta a dare un incremento all’industria bolognese e nazionale, anche se in questo contesto ed in quegli anni si potrebbe pensare ad una reazione alle leggi anti-tedesche varate dal Governo italiano, per fugare sospetti sul proseguimento di una collaborazione troppo stretta con la casa madre.     Dal 1916 lo Stato italiano vieta ai cittadini tedeschi di esercitare la proprietà di stabilimenti industriali in Italia, ed è in questo contesto che svolge il celebre passaggio di mano, dopo accordi segreti, coi quali Michelangelo Clementi assume in toto la proprietà dello stabilimento, mentre Wilkens si impegna a garantire i finanziamenti necessari, nonché le materie prime, attraverso una società svizzera di comodo. Perché l’operazione non sembri troppo sospetta, la ditta assume il nuovo nome di Fabbrica Argenteria Clementi di Michelangelo Clementi.
Solo in data 23 aprile 1918 Clementi denuncia che già dall’agosto del 1915 ha adibito lo stabilimento anche alla produzione di munizioni e materiale bellico, mentre con un successivo documento risalente al 7 maggio 1919 dichiara cessata la produzione bellica, nello specifico della strozzatura di dischi di ottone per inneschi modello 912, già dagli inizi di novembre 1918. Finita la guerra ed interrotta la produzione bellica, la situazione torna lentamente alla normalità. Riprende la produzione di posateria in argento, ed anche di alcuni pezzi in alpacca ed ottone argentato. E’ proprio sui cataloghi di questo periodo che appare per la prima volta la dicitura “Posateria Marca Pressa”, che resterà per molto tempo ancora dopo la seconda guerra mondiale, quasi in alternativa al nome vero e proprio della ditta. 
Una  volta stabilizzati i rapporti internazionali con la Germania, Mantel ed Ulbricht hanno la possibilità di ritornare ai loro incarichi dirigenziali presso la fabbrica di Casalecchio, mentre Clementi risulta ancora come titolare, ma solo nel 1929 sarà possibile trasferire nuovamente la proprietà a Martin Wilkens, cosa che Clementi, nel frattempo nominato Commendatore per meriti di lavoro, mette prontamente in atto dimostrando la sua profonda onestà: infatti, legalmente, avrebbe potuto  garantirsi la proprietà dell’azienda, registrata totalmente a suo nome, data la segretezza degli accordi del 1916.

Questo gesto viene ricompensato dalla casa madre tedesca attraverso la decisione di lasciare immutata la denominazione della ditta e di donare a Clementi una quota partecipativa pari al 25%. 
Sempre nel 1929 anche Hans Mantel diviene amministratore della ditta, in quanto fiduciario di Wilkens che non risiede in Italia, ed inizia le pratiche per la costruzione della sua abitazione sita in via Garibaldi, e nell’anno successivo chiede ed ottiene la cittadinanza italiana assumendo il nuovo nome di Giovanni…è ormai chiaro che la famiglia Mantel e Casalecchio vedranno intrecciare le loro strade per gli anni successivi.
Sono questi anni d’oro per la Fabbrica Argenteria Clementi.

La situazione economica italiana migliora e l’azienda sta al passo con lo sviluppo generale, accrescendo sia la propria fama che i propri guadagni, aiutata anche da una concorrenza non troppo accanita con le ditte più affermate del settore, tra cui Cesa, Broggi e Sambonet, e dal successo e prestigio ottenuti con la partecipazione a numerose fiere ed esposizioni internazionali.

Bibliografia ed approfondimenti:

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

La Camera di commercio di Bologna e il registro delle ditte / [a cura di Donatella Sabbadini e Livia Ferlini] Bologna : Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Bologna, 2009

Casalecchio di Reno. Una città, la sua storia, la sua anima, a cura di Pier Luigi Chierici, Marco e Angelo Stadiotti, Carnate, Telesio, 2003

Wilkens, Clementi, Mantel, Buccellati : Cent'anni di argenteria a Casalecchio di Reno / Barbara Rambaldi [Casalecchio di Reno] : Pro Loco Casalecchio Insieme-Casalecchio Meridiana, [dopo il 2012] 
 

Sig. Martin H.Wilkens
Martin Wilkens (Archivio Argenteria Clementi)

Michelangelo Clementi
Michelangelo Clementi (Archivio Argenteria Clementi)

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