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Giardini e zone verdi della zona San Biagio


Giardino di Via Duse
Dal Parco del Faianello è possibile, utilizzando la pista ciclopedonale, arrivare fino a via Catalani, attraversare via Duse e arrivare nel piccolo giardino che costeggia il parco di Villa Volpe. Al pianeggiante giardino di Via Duse, oltre che da via Catalani, si accede anche da un camminamento pedonale sito tra il civico 8 e il 10 di via Cilea. Ha un'estensione di circa 3.500 mq. e, per quanto riguarda gli arredi, all’interno del giardino si trovano uno scivolo, un'altalena, 6 panchine, e 5 cestini.
Dal punto di vista naturalistico, l’area è strutturata per il 40% a prato, per il 5% ad arbusti, a cui si aggiunge una presenza significativa di alberi. 

Giardino del Centro sociale San Biagio
La pista ciclopedonale prosegue attraversando un piccolo ponte sul torrente Bolsenda, costeggiando la tenuta Volpe, fino a giungere in via Micca, passando per il giardino del Centro sociale San Biagio, che collega anche via Micca con via Cilea. Questo giardino ha un'estensione di 3.700 mq.
Per quanto riguarda gli arredi, all’interno del giardino si trovano 14 panchine, 5 cestini, un'altalena, uno scivolo e parte delle postazioni del percorso vita realizzato con l’attuazione del Piano Urbanistico Volpe. Al suo interno vi sono anche un campo da basket e un campo da pallavolo con manto erboso.
Dal punto di vista naturalistico, l’area è strutturata per il 40% a prato, per il 20% ad arbusti. Ad essi si aggiunge una presenza significativa di alberi, per lo più non censiti perché di recente piantumazione.

L’ultimo piccolo giardino della zona San Biagio si trova tra via Resistenza a via Marzabotto. Ha un'estensione di circa 2000 mq. e i suoi arredi sono costituiti da 6 panchine, un cestino e una doggy box.
Dal punto di vista naturalistico, pur rimanendo chiuso tra gli edifici, presenta alcuni alberi di grandi dimensioni. Infatti l’area è strutturata per il 30% a prato, per il 5% ad arbusti e per il 69% ad alberi.
Il 60% degli alberi sono sempreverdi e il 40% autoctoni. Questi ultimi dati tradiscono l’età del parco, piantumato in un periodo storico in cui non si teneva conto delle caratteristiche ecologiche delle specie ma del loro aspetto.

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