1924 - ::: COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO (BO):::

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Cronologia di Casalecchio di Reno – anno 1924


Il Dott.Giovanni Bonani inizia la condotta medica a Casalecchio
6 aprile – Tafferugli davanti ai seggi in occasione delle elezioni politiche
Estate – Viene aperta la Casa del Sole - colonia elioterapica


Il Dott.Giovanni Bonani inizia la condotta medica a Casalecchio

Quando nel 1923 il giovane Dottor Giovanni Bonani vince la condotta medica a Casalecchio ben pochi in paese lo conoscono: aldilà della giovinezza e degli anni di studio bolognesi, arriva da una terra lontana e contrastata, e la guerra l’ha vista da vicino e da protagonista…

Giovanni Bonani, è nato a Rumo, in Trentino, il 10 maggio 1891, da Vigilio e Maria Marchesi ed in quel tempo il Trentino fa parte del Sud Tirolo, provincia dell’Impero Asburgico. Nel 1901 la famiglia Bonani, mossa sia da motivazioni economiche sia da una certa insofferenza, spesso ricambiata, per l’autorità austriaca, emigra in Italia, a Bologna, dove Vigilio conta di svolgere l’attività di ramaio e dare migliori opportunità di studio ai numerosi figli. Quindi a 10 anni Giovanni arriva a Bologna e, dopo aver già conseguito la licenza elementare nella scuola della Parrocchia in Trentino come voleva l’ordinamento austriaco, viene iscritto al “Regio Ginnasio Liceo Marco Minghetti”, fra le migliori scuole bolognesi e caratterizzato da un clima particolarmente vivace ed attivo,  molto coinvolgente per un giovane volenteroso e determinato. Fra gli studenti si parla molto della situazione politica, circolano tante idee e si respira un sentimento patriottico, teso a completare l’unità nazionale. Giovanni, che già respira queste idee in casa, si sente pienamente coinvolto, anche perché, nella sua scuola, ci sono altri studenti che provengono da province dell’Impero d’Austria e condividono gli stessi ideali e sentimenti. Nell’estate 1910 Bonani supera brillantemente l’esame di Maturità e si iscrive alla Facoltà di Medicina, ove diviene anche allievo del Prof. Augusto Murri. Inizia un periodo ricco di impegni di studio in cui acquisisce ottime competenze tecniche e dimostra inusuali doti di intuito e brillantezza nella diagnostica che poi caratterizzeranno la sua futura condotta medica. Contemporaneamente, Giovanni stringe rapporti con altri studenti irredentisti, provenienti dal Trentino, dalla Venezia Giulia, dalla Dalmazia ed aderisce ad un'organizzazione segreta, il “Comitato clandestino”, per assistere quei patrioti che vogliono abbandonare l’impero austriaco. Nel 1914 lo scoppio della guerra lo coglie a Rumo, ma la neutralità dell’Italia gli permette di rientrare frettolosamente a Bologna, prima di essere chiamato alle armi, in quanto cittadino austriaco, nell’Esercito Imperiale. A Bologna si impegna sempre più nella causa dell’Irredentismo e, quando L’Italia entra in guerra contro l’Austria, si arruola come volontario, assumendo il nome di copertura “Giovanni Armaroli”. Assegnato, come “aspirante medico”, nel 147° Reggimento di Fanteria, Bonani-Armaroli si ritrova sulla linea del fronte goriziano ed il 10 agosto 1915 è ferito a Bosco Cappuccio. Il periodo di convalescenza Giovanni lo trascorre a Bologna e ciò gli consente di completare gli studi di Medicina e laurearsi. Nel maggio 1916, sempre col nome di Armaroli, ma col grado di sottotenente medico, Giovanni Bonani rientra, ancora come volontario, nel Regio Esercito Italiano, assegnato al 207° Reggimento di Fanteria che opera in Trentino. Si ritrova così coinvolto nella “Strafexpedition” (“Spedizione punitiva” austro-germanica). Il sottotenente Armaroli è catturato ed internato a Mauthausen in Austria. Il luogo non è ancora quel famigerato campo di concentramento che diverrà durante il nazismo, ma un “normale” campo per prigionieri di guerra, Tuttavia la situazione per Giovanni non è per niente piacevole in quanto, se gli austriaci si accorgessero che sotto il nome di Armaroli si cela un trentino renitente alla leva asburgica lo destinerebbero immediatamente all’impiccagione. Fortunatamente la Croce Rossa Internazionale propone alle parti in guerra uno scambio, attraverso la Svizzera, di medici prigionieri, allo scopo di alleviare il lavoro degli ospedali. Bonani-Armaroli riesce così a rientrare in Italia attraversando, con una tradotta ferroviaria, il Principato del Liechtenstein e la Confederazione Elvetica, fino a Chiasso, ove i medici liberati sono accolti dalla Dame della Croce Rossa Italiana. E’ il 6 luglio 1917 e Giovanni vede concludersi un periodo di prigionia durato 418 giorni, con il costante incubo di essere scoperto e processato. Bonani trascorre gli ultimi mesi di guerra prestando servizio all’Ospedale Militare di Bologna.

Conclusa la guerra il sottotenente Giovanni Bonani è congedato ed inizia la professione medica vicino al suo paese di nascita, a Casez, in Val di Non. E’ comunque  un’esperienza breve perché nel 1920 viene iscritto all’Ordine dei Medici-Chirurghi di Bologna e già nel 1923 vince la condotta medica di Casalecchio di Reno, con nomina del Consiglio Comunale datata 26 dicembre, che terrà ininterrottamente per 45 anni, fino al 1969. Un periodo lunghissimo che lo vede operare con la stessa professionalità nella medicina generale come nella ginecologia e nella pediatria, con un'attenzione particolare alla prevenzione sanitaria ed alla cura dei bambini e dei ragazzi delle classi meno abbienti. Una persona capace di prendersi cura della città, tanto negli anni difficili del fascismo e della Seconda Guerra Mondiale quanto in quelli, pieni di speranza, della ricostruzione e del boom economico.

Certamente nella parte centrale del XX secolo Il Dott.Bonani e Don Carlo Marzocchi, Parroco di San Martino, incarnano le figure più significative e rispettate dai casalecchiesi, sempre vicini alla cittadinanza ed ideatori di lodevoli iniziative sociali.

Bibliografia ed approfondimenti

I casalecchiesi raccontano : testimonianze dell'altro secolo / [raccolte da Graziano Zappi ; con l'ausilio di Carlo Venturi, [Bologna : Aspasia, 2003]

Gente di Casalecchio / Carlo Venturi Bologna : Compositori, c2004

Giovanni Bonani, il medico dei casalecchiesi. Ricordi, testimonianze, interventi / Atti del Convegno tenutosi a Casalecchio di Reno-Casa della Conoscenza – Piazza delle Culture il 9 aprile 2016

Oberdan, Carducci, Zanardi e Bologna irredentista / Rossano Pancaldi, in: "Pensiero Mazziniano", 1 (2017)

Saluti da Casalecchio di Reno : fatti, luoghi e personaggi del suo passato / Vincenzo Paioli Bologna : Ponte nuovo, stampa 1996 

Pubblicazione Giovanni Bonani, il medico dei casalecchiesi

 

Il Dottor Bonani in ambulatorio

Il Dottor Bonani in ambulatorio
 


6 aprile – Tafferugli davanti ai seggi in occasione delle elezioni politiche

Le elezioni politiche del 1924 per l’elezione della Camera dei Deputati si svolgono il 6 aprile e la frammentazione elettorale delle precedenti elezioni spinge il Partito Nazionale Fascista a presentare un progetto di legge elettorale in nome della governabilità, la cosiddetta Legge Acerbo n.2444 del 18 novembre 1923, basata su un proporzionale con voto di lista e premio di maggioranza. La Legge è approvata in un clima intimidatorio più volte denunciato in aula dai membri dell’opposizione fra i quali spicca Filippo Turati. Anche la successiva campagna elettorale e le stesse elezioni sono segnate dalle minacce e dalle ripetute violenze squadriste, esposte veementemente nella seduta parlamentare del 30 maggio dal Segretario socialista Giacomo Matteotti.

A Casalecchio, in occasione del voto elettorale, nella borgata Calzavecchio un gruppo di socialisti decide di manifestare la propria opinione politica  recandosi a votare in gruppo con un garofano rosso sul manubrio della bicicletta, ma la dimostrazione non è gradita ed all’uscita dal seggio si verificano violenti tafferugli tra socialisti e fascisti.

Bibliografia ed approfondimenti

Antifascismo e resistenza a Casalecchio di Reno : documenti e testimonianze / a cura di Graziano Zappi 'Mirco', Bologna : Libreria Beriozka!, 1988

Le elezioni nella storia d'Italia dall'unità al fascismo : profilo storico-statistico / Pier Luigi Ballini, Bologna : Il mulino, [1988]

Il fascismo di Arpinati e Grandi / Pier Paolo D’Attorre ,in : Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale AIEP, 1990
 


Estate Viene aperta la Casa del Sole - colonia elioterapica

Negli anni venti del novecento Casalecchio è ancora una realtà in trasformazione, a cavallo tra una consolidata economia rurale e quella industriale con alcune grandi fabbriche ed aziende (Canapificio alla Canonica, Birreria Ronzani, Argenteria Clementi, Hatù…), ma anche attività di minori dimensioni che occupano comunque un buon numero di operai e dipendenti. La povertà è comunque una piaga per la maggior  parte della popolazione che si trova quotidianamente a fare i conti con abitazioni fatiscenti e a volte prive di circolazione d’aria (per esempio alla Fondazza alcuni appartamenti sono privi di finestre e ricevono luce unicamente dai lucernai delle scale), malnutrizione e condizioni lavorative spesso caratterizzate da luoghi malsani, polveri e sostanze nocive, Nonostante la legge vieti il lavoro minorile sotto i 15 anni questo è ampiamente utilizzato per il sostentamento familiare. Il sistema sanitario almeno prevede dal 1888 la vaccinazione antivaiolosa, mentre sarà obbligatoria l’antidifterica solo dal 1939.

I bambini risentono primariamente di queste precarie condizioni di vita, sia quelli che vivono in famiglie singole in angusti appartamenti urbani sia quelli che vivono in famiglie multinucleari nei casolari di campagna. L’insalubrità della abitazioni e la scarsa varietà nutrizionale dell’alimentazione delle classi meno abbienti, per braccianti e  lavoratori urbani gran parte del salario è speso in cibo (soprattutto farina e grano), portano facilmente a sviluppare condizioni di gracilità, rachitismo ed infezioni delle vie aeree. E’ da questa realtà che emerge la necessità di creare un’istituzione benèfica che si occupi del recupero fisico dei bambini affetti da queste terribili malattie.

L’inizio della condotta medica a Casalecchio del Dott.Bonani è uno snodo fondamentale per la locale emergenza sanitaria infantile. Già nei primi mesi dell’anno il Dott. Bonani effettua un’analisi dello stato sanitario della popolazione del Comune con particolare attenzione a quella scolastica. L’analisi conferma le preoccupanti condizioni di salute dei piccoli casalecchiesi: oltre ai casi clinici di bambini affetti da tubercolosi ed altre malattie gravi, immediatamente inviati in sanatori e colonie balneari o montane specializzate, una buona percentuale di popolazione scolastica soffre di malattie polmonari, infezioni delle vie aeree, scrofolosi, condizioni di deperimento fisico dovuto all’eccessiva sedentarietà della vita scolastica e dalla povera alimentazione. Come efficaci modalità di intervento il Dottor Bonani individua una maggiore varietà nell’alimentazione e la possibilità di trascorrere parte del tempo libero all’aperto. Egli propone quindi al Sindaco Beccadelli l’istituzione, per l’imminente estate, di una colonia elioterapica per sfruttare gli effetti benèfici dell’irradiazione solare sotto controllo medico, in quanto è consapevole dell’importanza dei raggi infrarossi e ultravioletti per la cura di alcune malattie ed in generale del sole per il benessere fisico ed osseo. La Casa del Sole, questo il nome dato alla colonia elioterapica, sorge nelle vicinanze del costruendo Parco della Rimembranza, in fondo a via Giordani, immersa nel verde ed in prossimità del fiume Reno, un piccolo paradiso comunque facilmente raggiungibile coi mezzi che transitano sulla vicina Porrettana. La colonia inizia l’attività con mezzi estremamente modesti: i 49 bambini, scelti personalmente dal Dottor Bonani, sono accolti sotto una grande tenda e con poche strutture di servizio. Hanno un’età compresa fra i 6 i 12 anni, al fine di evitare sia i problemi di maggiore assistenza, di sorveglianza e le epidemie delle comuni malattie dell’infanzia dei bimbi sotto i 6 anni, sia la compresenza di “giovinetti e giovinette nella inevitabile promiscuità”. I cittadini di Casalecchio inizialmente mostrano scetticismo riguardo l’efficacia e la reale necessità di una colonia elioterapica, ma in pochi anni il cambiamento d’opinione si manifesta anche nel nome “La Cura” con cui affettuosamente iniziano a chiamarla, mostrando quindi di capire i benèfici che essa apporta alla salute dei bambini. L’iniziale tenda, poco pratica e funzionale, viene sostituita nel 1925 da una baracca Docker di metri 12x5x6, fornita dalla Direzione di Sanità, che può assistere 65 bambini, nel 1926 le baracche diventano due e i piccoli ospiti 90. Le baracche poggiano su fondamenta in cemento e sono adibite a diverse funzioni: una a spogliatoio e luogo di riunione e riposo, l’altra a refettorio, cucina, dispensa e saletta per le visite mediche. L’acqua giunge nelle baracche direttamente dall’acquedotto comunale, tramite un’estensione della rete idrica, e permette il funzionamento di “moderni” bagni a doccia e latrine a sifone. Vi è anche una bella spiaggia in riva al Reno per la ginnastica respiratoria e per, dopo alcuni giorni di ambientamento, la vera e propria cura del sole. Vi è anche spazio per il gioco pomeridiano individuale e collettivo, senza mai perdere di vista il buon comportamento e la disciplina e non vengono nemmeno tralasciate l’educazione civica e morale e le lezioni di igiene personale.  Una menzione speciale merita il menù, cucinato in loco, offerto ai bambini. Il pranzo prevede due portate: come primo un’abbondante minestra in brodo o pastasciutta e per secondo si alternano carne, uova o pesce e formaggio, verdure o fagioli. Al pomeriggio non manca mai una buona merenda.

E’ quasi superfluo aggiungere che la colonia garantisce ai piccoli frequentatori una ricchezza ed una varietà nell’alimentazione inimmaginabile tra le mura domestiche e che le loro testimonianze, anche a distanza di molti anni, si focalizzano spesso e volentieri su questo aspetto fondamentale della colonia. La colonia offre le sue cure ai bambini per 40/45 giornate estive, a seconda degli anni, e proseguirà la sua meritevole attività, in alternanza alla Scuola all’aperto inaugurata nel 1927, e non senza difficoltà, fino alla metà degli anni sessanta quando, le mutate condizioni economiche e sociali, nonché la carenza di edifici scolastici, porterà alla costruzione della Scuola Vignoni ed alla conclusione di questa importante iniziativa assistenziale.

Bibliografia ed approfondimenti

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

I casalecchiesi raccontano : testimonianze dell'altro secolo / [raccolte da Graziano Zappi ; con l'ausilio di Carlo Venturi!, [Bologna! : Aspasia, 2003

Famiglia, economia e società : cambiamenti demografici e trasformazioni della vita a Casalecchio di Reno, 1861-1921/ David I. Kertzer, Dennis P. Hogan, Massimo Marcolin Bologna : Il mulino, \1991

Gente di Casalecchio / Carlo Venturi Bologna : Compositori, c2004

Giovanni Bonani, il medico dei casalecchiesi. Ricordi, testimonianze, interventi / Atti del Convegno tenutosi a Casalecchio di Reno-Casa della Conoscenza – Piazza delle Culture il 9 aprile 2016

Per una storia delle scuole all'aperto in Italia / Mirella D'Ascenzo, Pisa : ETS, 2018

Saluti da Casalecchio di Reno : fatti, luoghi e personaggi del suo passato / Vincenzo Paioli Bologna : Ponte nuovo, stampa 1996 

Casa del Sole, anni '30, bagni di sole
Casa del Sole, anni '30, bagni di sole (Archivio fotogr.Biblioteca C.Pavese)

Casa del Sole, anni '30, pranzo all’aperto
Casa del Sole, anni '30, pranzo all’aperto (Archivio fotogr.Biblioteca C.Pavese)

Casa del Sole, anni ’30, giochi pomeridiani
Casa del Sole, anni ’30, giochi pomeridiani (Archivio fotogr.Biblioteca C.Pavese)


Casa del Sole, anni '30, ginnastica respiratoria
Casa del Sole, anni '30, ginnastica respiratoria (Archivio fotogr.Biblioteca C.Pavese)

 

 

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