1860 - ::: COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO (BO):::

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Cronologia di Casalecchio di Reno – anno 1860

1 marzo – Iniziano i lavori di costruzione del campo trincerato
11-12 marzo – Con il Plebiscito di marzo il Comune di Casalecchio entra a far parte del Regno Sabaudo
2 maggio – Generosa donazione a Re Vittorio Emanuele II in occasione della sua visita a Bologna


1 marzo - Iniziano i lavori di costruzione del campo trincerato

Fin dai primi giorni successivi all'uscita di austriaci e Cardinal Legato da Bologna la preoccupazione maggiore è la difesa della città: si teme un ritorno sia dei papalini dalle Marche, attraverso la Romagna, sia degli spodestati Duchi, appoggiati dagli austriaci, dal Veneto. Per questo motivo il Governo provvisorio, assumendo assieme ad altri compiti anche quello della difesa della città, costituisce una Lega Militare dell'Italia Centrale assieme ai Governi di Parma, Modena, Firenze e alle Legazioni Emiliano- Romagnole, comandata dal Generale Manfredo Fanti, allo scopo di affrontare in modo autonomo le offensive che intendano restaurare l'ordine precedente.
Il ritmo di lavoro imposto dal Generale Fanti è tale che in brevissimo tempo l’opera di reclutamento, formazione ed organizzazione trasforma le molteplici organizzazioni militari volontarie in un vero esercito, sul modello di quello piemontese, concentrandole prevalentemente nelle piazzeforti di Piacenza, Bologna e Rimini. Avendo a disposizione un esercito numericamente e qualitativamente adeguato, Fanti è pronto ad affrontare il problema della sistemazione difensiva dei territori della Lega: cura personalmente i sopralluoghi nei dintorni di Bologna, progetta un complesso sistema di fortificazioni che segue gli elementi naturali e antropici presenti nel territorio, come strade, borgate, cascinali, canali e rilievi montuosi; considerata la possibilità di un improvviso attacco austriaco, i tempi per costruire tutte le opere di fortificazione sono concentrati in soli due mesi.

Ciò provoca forti difficoltà logistiche e numerose polemiche poiché in breve tempo sono autorizzati gli espropri, le occupazioni e iniziano le prime costruzioni. A febbraio il Generale del Genio Federico Menabrea è inviato dal Gen. Fanti a Bologna per redigere il progetto nella sua forma attuativa, ma capisce immediatamente che non sarà possibile costruire tutte le opere in forma permanente in soli due mesi e opta quindi per la realizzazione di un Campo Trincerato, soluzione che comporta una riduzione rispetto all’originario progetto del Generale Fanti, ma che è resa necessaria dal bisogno di avere una fortificazione efficace in un tempo breve. Con il termine campo trincerato si intende una piazzaforte di vasta superficie creata con la finalità di aumentare la distanza tra la città da difendere e l’attaccante. 
Il progetto definitivo è approvato il 12 febbraio 1860 con i lavori che iniziano il 1° marzo e si concludono, con un grande ritardo rispetto alle previsioni, nel mese di agosto dell'anno successivo, e può contare su oltre 25000 soldati e 460 bocche da fuoco. 

Il campo trincerato di Bologna consiste in una cintura fortificata in pianura intorno alle mura, ad una distanza di circa 1 km da esse, collegata ad ovest al Monte della Guardia e ad est a Monte Donato. Si compone di forti, alloggiamenti militari, depositi per le munizioni, magazzini viveri, trincee, terrapieni, lunette per le postazioni di artiglieria i cui nomi sono sopravvissuti alle opere stesse, ma oggi dai più non collegati a quel periodo storico. 
È prevista anche la difesa di Casalecchio, con una "Testa di Ponte" situata sulla sinistra del Reno e la protezione della Chiusa; anche in quel frangente, come già nei secoli precedenti, l'intera zona è considerata di primaria importanza strategica per le comunicazioni, l'economia e la difesa del capoluogo.  

Le poche case che nel 1860 si trovano aldilà del ponte, ed esattamente all'incrocio delle odierne via Marconi, Bazzanese e Garibaldi, sono comprese all’interno di un bastione continuo in terrapieno che, partendo dalla sponda sinistra del Reno, dove oggi sono il giardino del Monumento ai Caduti e la Chiesa di San Giovanni Battista, termina in fondo a via Fratelli Bandiera. Per limitare al massimo le interruzioni al terrapieno è troncata la via che porta al Lavino (via Bazzanese), mentre quella verso Casteldebole (via Garibaldi) è ridotta ad una strettoia nella fortificazione. L’unica via rimasta aperta rimane quindi via Porrettana (attuale via Marconi), il cui accesso può comunque essere chiuso da un sistema mobile a palizzata. Per ripristinare la viabilità verso il Lavino è tracciata una strada intorno al terrapieno che collega via Porrettana, dall’esterno della Testa di Ponte, con quella del Lavino, poco oltre l’interruzione.
Questa strada, proseguendo oltre la strada del Lavino, per andare a collegarsi con quella di Casteldebole (Garibaldi), a valle del bastione, rappresenta il primo tracciato delle odierne via Carducci e via Cavour. Il terrapieno della Testa di Ponte ha un andamento poligonale, formato da quattro bastioni, per uno sviluppo totale di circa 1 chilometro, alla cui difesa sono preposti 14 cannoni e 4 obici. 

Alle spalle della Testa di Ponte, sulla collina, alla destra del Reno, si trovano le postazioni militari collinari di San Luca formate dalle batterie Sampieri (zona Cà Bianca) e Cospi (accanto a villa Ghillini), poi più in alto il Forte Mazzacavallo, il Forte Cipressone (sopra San Martino), la Lunetta della Cocca ed il Forte Superiore (dov'era la stazione a monte della funivia per San Luca). I trinceramenti per la fanteria in cui è intercalata la batteria Cospi partono dalla Chiesa di San Martino, scendono verso la località Sole, fra il canale e la strada, e proseguono fino alla ridotta della Bastia e della Canonica. Dalla Canonica il trinceramento prosegue verso Bologna, passando dietro villa Gregorini, per poi incontrare la Lunetta Garagnani in territorio bolognese.

Il campo trincerato di Bologna è ulteriormente rinforzato nel 1865, nel 1867 ed ancora nel 1872, per poi improvvisamente essere declassato nel 1875 dalla Commissione di difesa presieduta dal Generale Mezzacapo il quale, dopo lo spostamento alle Alpi della frontiera con l’Austria, non vede più Bologna come perno della difesa dell’alta-media Italia.

È la fine di un'epoca, quella del Campo Trincerato, che ha reso Bologna una città-piazzaforte praticamente mai messa alla prova, ma ha lasciato sul territorio un’eredità in toponomastica, strade, tracciati, percorsi e strutture. 
L'opera di alienazione dell’intero corpo fortilizio casalecchiese avverrà per tappe a partire dal 1883 per concludersi con il definitivo acquisto dell'intera area da parte del Comune con rogito del 16 Gennaio 1914, avviando Casalecchio ad un regolare sviluppo sociale ed urbanistico.                    

Bibliografia ed approfondimenti

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

Il campo trincerato (1860) apre il meraviglioso ottocento di Bologna : (1859-1899) : una nuova città / di Vittorio Emanuele Vacchetti [Bologna : s.n., 2010]    

Il campo trincerato di Bologna : 1859-1860 / Lodovico Marinelli Bologna : Tip. Mareggiani, 1927

"I confini ritrovati. Bologna ed il campo trincerato: 1859-1860" / Fabrizio Ivan Apollonio, in Strenna storica bolognese, 40 (1990)

Fortificazioni militari : storia del campo trincerato a Bologna : 1860-1876 / Vittorio Emanuele Vacchetti, Bologna : [s.n.], 2015

La Lega militare ed il campo trincerato di Bologna, (1859-1860) / Renato Eugenio Righi, Bologna : Cooperativa tipografica Azzoguidi, 1961

Saluti da Casalecchio di Reno : fatti, luoghi e personaggi del suo passato/ Vincenzo Paioli, Bologna : Ponte nuovo, stampa 1996

Sulla via dell'unificazione italiana : la Lega militare : (1859-60) / Renato Eugenio Righi, Bologna : Tamari, 1959


Il perimetro del Campo Trincerato a protezione di Bologna (in Fortificazioni militari : storia del campo trincerato a Bologna : 1860-1876)
Il perimetro del Campo Trincerato a protezione di Bologna (in Fortificazioni militari : storia del campo trincerato a Bologna : 1860-1876)

Casalecchio di Reno, la Testa di Ponte del campo trincerato come si presentava nel 1860. Al centro si nota il ponte sul Reno oltrepassato il quale ci si trovava all'interno dell'area fortificata (in "Fortificazioni militari : storia del campo trincerato a Bologna : 1860-1876")
Casalecchio di Reno, la Testa di Ponte del campo trincerato come si presentava nel 1860. Al centro si nota il ponte sul Reno oltrepassato il quale ci si trovava all'interno dell'area fortificata (in Fortificazioni militari : storia del campo trincerato a Bologna : 1860-1876)


11-12 marzo - Con il Plebiscito di marzo il Comune di Casalecchio entra a far parte del Regno Sabaudo

L'amministrazione provvisoria, insediatasi dopo la cacciata degli austriaci, accompagna i casalecchiesi al Plebiscito dell'11-12 marzo, il primo ed unico nell’800 a suffragio universale maschile, col quale il territorio entra a far parte del Regno d'Italia sotto la dinastia dei Savoia ed entrano in vigore le leggi piemontesi sia per la ripartizione territoriale sia per i governi locali. 
Il sistema piemontese si basa ancora sui Comuni, ma anche sulle Province, in cui il ruolo chiave è rappresentato dal Prefetto che sovraintende ad una rigida centralizzazione del potere esercitando un’azione di controllo sulle attività delle amministrazioni locali le cui delibere necessitano della sua sua approvazione.

Il Consiglio Comunale è composto da 15 membri e come primo Sindaco del Regio Comune di Casalecchio di Reno è scelto fra i Consiglieri, dall'autorità centrale di Bologna, il dottor Francesco Savini, rinominato anche nel 1866.


Bibliografia ed approfondimenti

Bologna s'è desta! Itinerario risorgimentale nella città / Valeria Roncuzzi, Mauro Roversi Monaco, Bologna, Minerva, 2011

Famiglia, economia e società : cambiamenti demografici e trasformazioni della vita a Casalecchio di Reno, 1861-1921 / David I. Kertzer, Dennis P. Hogan, Massimo Marcolin Bologna : Il Mulino, 1991

"I primi cinquant'anni di Bologna nel Regno unitario" / Fiorenza Tarozzi, in E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011

Il Risorgimento a Bologna. I personaggi dell'Unità d'Italia intorno alle due torri, a cura di Giuseppe Maria Mioni e Marco Poli, Bologna, Studio Costa, 2010

Saluti da Casalecchio di Reno : fatti, luoghi e personaggi del suo passato / Vincenzo Paioli, Bologna : Ponte nuovo, stampa 1996


2 maggio – Generosa donazione a Re Vittorio Emanuele II in occasione della sua visita a Bologna

Il fervore patriottico dei Casalecchiesi è testimoniato anche dalla generosa donazione per la causa nazionale offerta a Re Vittorio Emanuele II nel corso della sua visita a Bologna.

La comunità di Casalecchio offre al Re ben 2500 Lire, pari a 12000 euro di oggi, ma una notevole somma nel 1860. 


Bibliografia ed approfondimenti

Casalecchio di Reno : una città, la sua storia, la sua anima / a cura di Pier Luigi Chierici, Marco e Angelo Stadiotti Carnate : Telesio, [2003]

Saluti da Casalecchio di Reno : fatti, luoghi e personaggi del suo passato / Vincenzo Paioli, Bologna : Ponte nuovo, stampa 1996

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