1946 - ::: COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO (BO):::

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Cronologia di Casalecchio di Reno – anno 1946

24 marzo e 2 giugno – Primavera di democrazia tra Elezioni Amministrative e Referendum Istituzionale
Il Piano della Ricostruzione: l’odonomastica casalecchiese tra Fascismo e Repubblica
Luglio-agosto - La colonia diurna della Pontificia Commissione Assistenza
Rinasce il Lido di Casalecchio ed all’Isola verde si balla a ritmo di “swing & blues” 

1 ottobre – Inaugurazione dell’Asilo Lamma


 

24 marzo e 2 giugno – Primavera di democrazia tra Elezioni Amministrative e Referendum Istituzionale col voto per l’Assemblea Costituente  

La primavera del 1946 vede il perdurare delle grandi difficoltà economiche in cui si dibattono l’Amministrazione e la popolazione di Casalecchio, ma è anche un fondamentale anno per la storia e la società nazionali, segnato da due importanti scadenze elettorali: le elezioni amministrative (che si svolgono tra marzo ed aprile in 5722 Comuni, mentre gli altri 1383 Comuni andranno al voto fra ottobre e novembre) ed il Referendum istituzionale con annesse le elezioni dell’Assemblea Costituente il 2 giugno. Per l’Italia sono le prime elezioni a suffragio universale, anche le donne possono eleggere ed essere elette. La prima richiesta di estensione del diritto di voto alle donne è datata 1871, ma è solo col Decreto Luogotenenziale n.23 del 1° febbraio 1945 che il Governo Bonomi sancisce il diritto di voto attivo e passivo per tutta la popolazione maggiorenne. Le discussioni inerenti l’estensione del voto alle donne sono numerose già nel periodo resistenziale. Negli stessi partiti che compongono il CLN vi sono opinioni contrastanti sulla convenienza o meno di questa scelta, lo stesso Togliatti teme il voto delle donne ritenendole troppo influenzabili dalla Chiesa e, sostanzialmente, conservatrici. Nel corso dei mesi appare, tuttavia, naturale sancire la nuova visibilità sociale e politica femminile, giusto e meritato riconoscimento all’impegno delle donne nella Resistenza, con la concessione del diritto di voto, anche se la strada per la conquista di piena credibilità e ruoli di responsabilità sarà ancora lunga e piena di pregiudizi.                         
Anche a Casalecchio il percorso di avvicinamento alle elezioni amministrative, fissato per il 24 marzo, è contraddistinto dalla rottura dell’arco di partiti che avevano dato vita ai Comitati di Liberazione Nazionali: da una parte PCI e PSUP e dall’altra la DC. I partiti svolgono un’incessante opera di formazione ed informazione politica dei cittadini, in questo coadiuvati dalle associazioni e dalle Parrocchie, fondamentali luoghi della società civile febbrilmente impegnati nella campagna elettorale. Una campagna elettorale caratterizzata da estrema povertà di mezzi, pochi manifesti e materiale stampato compensati da molti comizi e contatti capillari, e i cui temi si intrecciano con quelli del successivo Referendum istituzionale. Le elezioni amministrative si svolgono e si concludono in un clima sostanzialmente pacifico, nonostante avvisaglie di possibili incidenti, a tal fine dalle ore 13 del 24 marzo vengono fatti chiudere precauzionalmente, con provvedimento prefettizio, gli esercizi pubblici con la licenza di vendere bevande alcoliche. Lo scrutinio sancisce la vittoria della coalizione PCI e PSUP con l’82,7% di preferenze, mentre la Democrazia Cristiana ottiene il 15% ed il Partito Repubblicano il 2,3%. Il Consiglio comunale, composto da 16 eletti della lista socialcomunista e 4 della lista democratico cristiana, si insedia il 14 aprile, quando viene riconfermato Sindaco Ettore Cristoni. Per la prima volta in Consiglio comunale entrano due donne: la comunista Dina Ghidini e la socialista Cordelia Fasci. Nessuna di queste entra in Giunta, la scarsa rappresentanza femminile nelle Giunte è riscontrabile in tutta la Provincia di Bologna, così come per diversi anni alle Consigliere vengono attribuite funzioni nel settore del “sociale”, ritenuto l’ideale continuazione dell’ambito familiare, mentre gli uomini si occupano del “politico”. Ciononostante il ruolo delle consigliere, la loro passione politica e di solidarietà femminile unite a competenza e tenacia, in una società fondamentalmente maschilista, sarà sprone all’impegno ed al coinvolgimento delle cittadine casalecchiesi nella vita pubblica del Paese. La nuova Amministrazione si mette subito al lavoro per elaborare il Piano della Ricostruzione che, una volta approvato dagli organi ministeriali, permette di definire gli interventi, fissare le priorità e razionalizzare gli investimenti per diversi anni a seguire. Pur tra tante difficoltà economiche si ricostruiscono le case private, le aziende artigianali ed industriali riprendono a lavorare a regime, così come riaprono attività commerciali, turistiche e, ma solo in parte, alberghiere. Si prosegue nel ripristino di scuole e strade, anche acquedotto, macello comunale, rete telefonica e fognaria, servizi sanitari ed igienici vengono rimessi in efficienza. Anche il Teatro viene sistemato, da Casa del Fascio diviene Casa del Popolo, e torna ad ospitare attività culturali. Sono edificati 215 appartamenti per le famiglie dei senzatetto, fra questi le Case U.N.R.R.A-CASAS (United Nations Relief and Rehabilitation Administration-Comitato Amministrativo Soccorso Ai Senzatetto) e le Case di via Toti, e sono aperte due cooperative di consumo, una per i generi alimentari ed una per i prodotti tessili a prezzi calmierati. I 5 e più anni successivi alla Liberazione sono anni difficili, anche di aspri contrasti, ma segnati dall’entusiasmo e dalla volontà per ripartire e, come dirà il Sindaco Cristoni alcuni anni dopo commentando il periodo della ricostruzione “il nostro operato non fu scevro da errori, forse altri avrebbero potuto fare di più, ma non con maggiore tenacia e dedizione nell’interesse dei cittadini e del Paese”                                                           
Il secondo appuntamento elettorale del 1946 ha un carattere nazionale e politico, dovendo eleggere l’Assemblea costituente e scegliere fra Monarchia e Repubblica. Ovviamente i temi sono molto sentiti, ma sia la campagna elettorale che le operazioni di voto si svolgono in maniera pacifica. Il Consiglio comunale si esprime fin dal giorno dell’insediamento, per un netto orientamento verso la Repubblica, considerando la Monarchia pienamente responsabile dell’avvento del Fascismo e di aver portato all’Italia lutti e rovine con l’entrata in guerra nel 1940 e i fatali tentennamenti successivi alla firma dell’Armistizio e la fuga da Roma nel 1943 che hanno fatto precipitare l’Italia in una nuova, tragica, fase del conflitto.                                                           
L’affluenza dei casalecchiesi alle urne è ancora molto alta, il 94,4% degli aventi diritto al voto, come già in occasione delle elezioni amministrative, confermando l’interesse dei cittadini per una piena e vera partecipazione alla vita politica del Paese. Il voto per l’Assemblea Costituente conferma sostanzialmente l’esito delle elezioni amministrative con una netta predominanza di voti per i partiti di sinistra: al Partito Comunista il 48,5% ed al Partito Socialista il 32,4%, mentre la Democrazia Cristiana ottiene il 10,3% e gli altri Partiti percentuali inferiori al 3,5%.                                         
Il 79,5% dei casalecchiesi si esprime a favore della Repubblica che, a livello nazionale, ottiene il 54,3% dei voti contro il 45,7 a favore della Monarchia e così il 2 giugno 1946 nasce la Repubblica Italiana…anche grazie all’apporto di molti elettori casalecchiesi. 

Bibliografia ed approfondimenti

Amministratori di provincia : consiglieri, assessori e sindaci bolognesi dal 1946 al 1970: riflessioni e materiali / a cura di Luca Baldissara e Stefano Magagnoli, Bologna : Istituto storico provinciale della resistenza, [1992]

Antifascismo e resistenza a Casalecchio di Reno : documenti e testimonianze / a cura di! Graziano Zappi 'Mirco' Bologna : Libreria Beriozka!, 1988

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

I casalecchiesi raccontano : testimonianze dell'altro secolo / [raccolte da Graziano Zappi ; con l'ausilio di Carlo Venturi!, [Bologna! : Aspasia, 2003

Gente di Casalecchio / Carlo Venturi Bologna : Compositori, c2004

La pace e la mimosa : l'Unione donne italiane e la costruzione politica della memoria (1944-1955) / Patrizia Gabrielli, Roma : Donzelli, [2005]

Per una storia del ceto politico locale bolognese, 1946-1970 : materiali sociografici sugli eletti nei Comuni e in Provincia / a cura di Michele Nani, [S.l. : s.n.], 1999

Relazione politica economica finanziaria amministrativa : la civica amministrazione della ricostruzione / Comune di Casalecchio di Reno, Provincia di Bologna, s.l. : s.n., [1946]

Ricostruire Casalecchio, 1945-1948 / Cinzia Venturoli, San Giovanni in Persiceto : Aspasia, [1999]

La ricostruzione in Emilia-Romagna / a cura di Pier Paolo D'Attorre ; [saggi di L. Gambi ... et al.!, Parma : Pratiche, [1980!

Tommasina Giuliani: le ragioni di una scelta : la vita e l'impegno politico della prima amministratrice donna di Casalecchio di Reno / Cinzia Venturoli, [Casalecchio di Reno : Comune : A.N.P.I., 2009?] 


Il Consiglio Comunale eletto il 24 marzo 1946, con il Sindaco Ettore Cristoni ed al centro le consigliere Dina Ghedini e Cordelia Fasci  (A.S.C. Casalecchio di Reno)


Cantiere delle case per i senzatetto UNRRA-CASAS in via Colombo, dicembre 1946  (Collezione M.Neri)


Le case per i senzatetto in via Toti negli anni ‘60 (Archivio fotogr. Bibl. C.Pavese)

 


Il Piano della Ricostruzione: l’odonomastica casalecchiese tra Fascismo e Repubblica

Per chiudere definitivamente il periodo del regime fascista ed entrare appieno in quello, faticosamente conquistato, della democrazia occorre cancellare anche le tracce fisiche del passato. La Giunta insediata il 14 aprile si mette subito all’opera per elaborare il Piano della Ricostruzione, come disposto dal Decreto Lgs. Luogotenenziale n.154/1945 che ne impone una veloce adozione nei Comuni inclusi negli elenchi approvati dal Ministero per i Lavori Pubblici. Tra i primi provvedimenti vi è la deliberazione di rinominare vie e piazze che più strettamente ricordano il regime da poco caduto: Piazza della Vittoria in Piazza Giacomo Matteotti, Parco del Littorio in Parco Amendola, via XXIII Marzo in via I Maggio, via XXVIII Ottobre in via Gastone Sozzi e via Dell’Impero in via Martiri della Libertà.                                                                                       
Ovviamente vi è la volontà di intitolare vie e piazza ad antifascisti e a partigiani, ma questo non è possibile perché per la legge n.1168 del 23 giugno 1927 si possono intitolare strade o piazze solo a persone  decedute da almeno 10 anni, come ribadito nell’ottobre 1945 dal Prefetto Borghese nella circolare n.175 a tutti i Comuni della Provincia in cui si rammenta la piena validità della legge del 1927.    

Bibliografia ed approfondimenti

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

Relazione politica economica finanziaria amministrativa : la civica amministrazione della ricostruzione / Comune di Casalecchio di Reno, Provincia di Bologna, s.l. : s.n., [1946]

Ricostruire Casalecchio, 1945-1948 / Cinzia Venturoli, San Giovanni in Persiceto : Aspasia, [1999]

Le vie che orientano : storia, identità e potere dietro ai nomi delle strade / Deirdre Mask ; prefazione di Liza Candidi ; traduzione di Francesca Pé, Torino : Bollati Boringhieri, 2020

 


Luglio-agosto - La colonia diurna della Pontificia Commissione Assistenza

Sullo sfondo della lenta ripresa nell'Italia del dopoguerra, la finalità rimane quella di provvedere all'assistenza materiale e morale delle tante famiglie indigenti ed in particolare la cura dei molti bambini poveri e denutriti, oltre alla necessità di far dimenticare loro gli orrori della guerra. In questo contesto si inserisce l’attività della Pontificia Commissione Assistenza che contribuisce alla creazione ed al funzionamento di refettori scolastici parrocchiali, ricreatori, doposcuola ed un’attività estiva con la l’organizzazione di colonie marine, montane e cittadine diurne. La vicina Casalecchio offre condizioni ambientali e climatiche favorevoli per attivare una accogliente colonia estiva diurna per i mesi di luglio ed agosto. Grazie alla collaborazione dei Marchesi Talon, che concedono l’uso del parco, ed alla contigua Parrocchia di San Martino, che ha locali in grado di accogliere molti bambini, fra il 1947, ma probabilmente fin dal 1946, ed il 1953 viene realizzata una colonia diurna giornaliera per i bambini  bolognesi tra i 6 e i 10 anni.
Il viaggio da Bologna avviene all’inizio col tram da Piazza Malpighi con una corsa bis riservata a questo servizio. Dopo un chiassoso viaggio cittadino il tram si ferma alla fermata “Villa Aldini”, di fronte a via Panoramica, dove la comitiva scende accolta dallo sguardo dei casalecchiesi della zona che poi osservano la lunga fila di bambini, accompagnati da sacerdote, suore ed assistenti, risalire via Panoramica per andare incontro ad una lunga giornata di giochi immersi nel verde del parco che ai loro occhi deve apparire un mondo magico e misterioso. Successivamente vengono utilizzati degli autobus Lancia 3RO/P3, non adatti ai servizi in linea e per questo riservati a servizi particolari. Alle 8 del mattino l’autobus accoglie i bambini davanti alla Chiesa di San Procolo, che nel 1949 subentra nell’organizzazione alla P.C.A., e li “scarica” alle 8.30 davanti al cancello di Villa Talon Sampieri, facendo servizio inverso alle 17 quando li ritorna a prendere molto più stanchi e certamente meno rumorosi rispetto al viaggio del mattino.                              
La giornata si snoda tra giochi ed attività di gruppo all’aria aperta e viene solamente interrotta dal pranzo sano ed abbondante che si consuma nel refettorio della Parrocchia di San Martino sotto lo sguardo attento di Don Carlo.          

Bibliografia ed approfondimenti

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

Lunario casalecchiese anni 2012 e 2019; 1995-. - [S. l. : s. n., 1995]- (Crespellano : Delta grafiche [poi] Savignano sul Panaro : Tipolitografia


La colonia diurna, arrivo dei bambini (Archivio fotogr. Bibl. C.Pavese)


La colonia diurna, giochi all’aperto (Archivio fotogr. Bibl. C.Pavese)


La colonia diurna, la corsa verso…il pranzo (Archivio fotogr. Bibl. C.Pavese)


La colonia diurna, il pranzo in San Martino (Archivio fotogr. Bibl. C.Pavese)

 


Rinasce il Lido di Casalecchio ed all’Isola verde si balla a ritmo di “swing & blues”  

La seconda guerra mondiale allontana per alcuni anni le persone dal Lido, ed i bombardamenti del 1944/45 distruggono tutto quello che è stato faticosamente costruito. Dopo un’estate di transizione nel 1945, già nel 1946 viene effettuato lo sminamento dell'intera zona da parte del Genio Militare,  ricompaiono i capanni, il ristorante, ritorna la voglia di divertirsi e di stare in compagnia… Il Lido riapre i battenti e con il rinnovato stabilimento balneare fa la sua comparsa una vera “perla del Reno”: l'Isola Verde, un locale da ballo come non ne esistono altrove.

Nel Lunario Casalecchiese del 2016 il Prof. Chierici ci racconta la nascita e l’atmosfera di questo storico dancing: l’idea viene ai fratelli Giovanni e Cesare Chierici e a Vanes Rossi che decidono di prendere in affitto lo spartiacque tra la Chiusa e lo Sfioratore. Gli amici del Caffè Margherita si prestano per i lavori manuali: Enzo Raimondi realizza l’impianto elettrico, Borghi si dedica alle opere murarie, Silvano Stagni ed altri a tutte le altre opere. All’inizio dell’estate l’Isola Verde viene inaugurata con una bella pista da ballo in cemento, tavolini tondi, rustici e colorati di azzurro, rosso e giallo, lampioncini per creare la giusta atmosfera, una lampada da 1000 watt sopra la pista e due faretti laterali (uno rosso e uno blu) che permettono di cambiare la luce a seconda dei ritmi, scatenati o languidi, mossi o lenti della musica melodica tradizionale o di quella americana, dello swing e del blues. Di domenica suona l’Orchestra Broadway del Maestro Ruggero Lodi, il venerdì è dedicato alla Filuzzi con il Trio dell’Eremo di Ruggero Mela, gli altri giorni dischi in vinile a 78 giri.  Carlo Venturi nel suo Gente di Casalecchio ricorda i suoi anni giovanili al Lido ed all’Isola Verde: i giochi, le “sfilate di bellezza” maschili, i personaggi che animano quell’angolo di paradiso come Sandri, il gestore del ristorante, l’Evelina e l’Ada, che riorganizzano in modo impeccabile lo stabilimento balneare, e l’Argia e la Severina del deposito di biciclette…                                               
L'Isola Verde funziona fino al 1952 poi, però, cambiano le cose: la diffusione delle motociclette e degli scooter allarga il raggio d'azione dei bolognesi e raggiungere in una domenica il mare vero od altre mete più impegnative ormai non è più un problema. Le ultime grandi estati del Lido sono, forse, quelle del 1953 e del 1954 ma, certamente dal 1955, la “nostra spiaggia” passa agli esteti del Lido, cioè a quelli che lo apprezzano proprio per quello che è, al naturale, e ne colgono tutti gli aspetti romantici e pittoreschi. La spaventosa piena del 4 novembre 1966 distrugge tutto ciò che è rimasto dello stabilimento balneare e del ristorante e nessuno ha più voglia, né interesse, a ricostruirli, anche perché fare il bagno in Reno diventa sempre più pericoloso e diversi sono gli annegamenti causati dai gorghi. Solo nel 1998 l'Amministrazione comunale di Casalecchio di Reno, con la collaborazione della Pro Loco Meridiana, opera il restauro del Lido e così, a 110 anni dalla grande piena che ne aveva creato le premesse, la spiaggia dei bolognesi riprende egregiamente a funzionare.

Bibliografia ed approfondimenti

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

Lido ieri, Lido oggi : iniziativa promossa dal Comitato per la riapertura del Lido di Casalecchio,  Casalecchio di Reno : il Comune, \1998?!

Lunario casalecchiese anno 2016; 1995-. - [S. l. : s. n., 1995]- (Crespellano : Delta grafiche [poi] Savignano sul Panaro : Tipolitografia  

Gente di Casalecchio / Carlo Venturi Bologna : Compositori, c2004

Guida alla visita della Chiusa di Casalecchio ed al primo tratto del Canale di Reno / Pier Luigi Chierici, Casalecchio di Reno : [realizzazione editoriale a cura di] Casalecchio Insieme Onlus, stampa 2011

Saluti da Casalecchio di Reno : fatti, luoghi e personaggi del suo passato / Vincenzo Paioli
Bologna : Ponte nuovo, stampa 1996 

Walter Breveglieri, a cura di Gilberto Veronesi, associazioni FOTOviva e U.F.O. Unione Fotografi Organizzati, Bologna, Minerva, 2008

 


1 ottobre – Inaugurazione dell’Asilo Lamma

La scuola dell’Infanzia “Fondazione Adele e Fernanda Lamma” di Casalecchio, già scuola materna, prima ancora asilo infantile è, storicamente, la prima scuola materna del comune di Casalecchio di Reno, ma la sua storia inizia ben prima del 1° ottobre 1946, giorno dell’inaugurazione. Parte da una generosa benefattrice bolognese, attraversa una lunga e tragica guerra, incrocia un Parroco intelligente che capisce l’evolversi dei tempi e le mutate condizioni sociali ed urbanistiche del paese…                                                                                                 
Negli anni ’30 la sig.ra Fernanda Lamma è titolare di un rinomato atelier di sartoria che, dall’originaria piccola sede di via Rizzoli a Bologna, si è poi affermato fino a diventare un apprezzato marchio di “confezioni per signora” a livello nazionale con l’apertura di un negozio a Milano e sfilate nei grandi alberghi di molte città del nord e del sud Italia. E’ in questi anni che la sig.ra Lamma, raggiunta una notevole agiatezza, si fa costruire un bel villino a Casalecchio, in angolo fra via Marconi e via Carducci, un piccolo gioiello di architettura razionalista. La signora è ricca, sola, non ha figli e tra il 1939 ed il 1940, cominciando ad accusare problemi di salute che comportano la chiusura dell’attività, si chiede quale possa essere la sorte del suo ingente patrimonio…non se ne  conoscono esattamente i motivi, probabilmente conversazioni con Don Ercolani e la constatazione del notevole sviluppo degli insediamenti abitativi sulla parte sinistra del fiume Reno, ma accarezza sempre più l’idea di destinare il suo patrimonio alla costruzione di un Asilo che avrebbe potuto portare il suo nome e quello della sua adorata madre, la signora Adele. Con il peggioramento delle condizioni di salute la signora Lamma, in piena lucidità e forte determinazione, scrive un testamento olografo con il quale, trasmessi alcuni lasciti a favore di familiari, istituisce erede universale un Ente di Beneficenza da erigersi a norma di legge ed intitolato “Adele e Fernanda Lamma” con lo scopo di gestire un Asilo infantile condotto da suore che, per finalità della loro confraternita, abbiano l’assistenza e l’educazione dei bambini. L’Asilo, preparatorio alle scuole elementari, deve servire all’assistenza ed all’educazione dei bambini maschi e femmine delle famiglie bisognose di Casalecchio. Nel testamento Fernanda Lamma nomina anche il Consiglio d’Amministrazione del costituendo Ente che si rivelerà fondamentale alla sua morte, avvenuta il 3 luglio 1940, nel recupero dei crediti non saldati e nel realizzare le volontà testamentarie.    Il 28 settembre 1940 muore Don Ercolani e l’8 dicembre gli succede Don Carlo Marzocchi. Il nuovo parroco si dimostra subito dinamico, anticonformista, determinato, con fede e volontà d’acciaio quando si tratta di costruire strutture per diffondere la dottrina cristiana. Appoggia immediatamente l’iniziativa del nuovo Asilo ed ottiene dall’Arcivescovo che le Suore Mantellate, che dal 1936 lavorano nell’Asilo Parrocchiale “Carolina Sampieri” e nella Scuola di Lavoro “B.V. di San Luca”, abbiano l’incarico di reggere il costituendo Asilo Lamma. Purtroppo tutto viene bruscamente interrotto dalla guerra e dai tragici bombardamenti che devastano Casalecchio dal 16 giugno 1944 fino ai giorni della Liberazione. Don Carlo, fedele al suo Ministero, non abbandona mai il suo paese per tutto il periodo della guerra e diventa un punto di riferimento fondamentale per l’intera Comunità. A conclusione della guerra Don Carlo è fra i primi ad attivarsi a favore delle famiglie indigenti e non si è dimentica del progetto dell’asilo. Fortunatamente Villa Lamma, seppur saccheggiata da ogni mobile ed arredo, non ha subito danni strutturali, sembra un segno del destino per potervi avviare già nell’ottobre del 1945 il sospirato asilo, ma la villa viene requisita dal Comune per adibirla ad aule scolastiche delle quali il paese è drammaticamente carente. I mesi trascorrono, l’anno scolastico 1945-46 nel frattempo giunge a conclusione e Don Carlo ha modo di riflettere sulla nuova situazione nata dalle macerie della guerra: l’esperienza dell’Asilo Carolina Sampieri” può considerarsi conclusa, così scomoda ed isolata dal contesto sociale del paese, il cui centro si va sempre più consolidando nel gruppo di strade situato tra la stazione ferroviaria e la stazione della Casalecchio-Vignola, ove è anche il capolinea tranviario, Villa Lamma si trova proprio al centro di quest’area. Anche la Scuola di Lavoro sta perdendo la sua funzione perché le ragazze, terminato il ciclo scolastico delle elementari, trovano immediatamente lavoro oppure proseguono gli studi frequentando la scuola media o un istituto professionale. A questo punto conviene far confluire il vecchio Asilo Parrocchiale “Carolina Sampieri” nella nuova struttura “Adele e Fernanda Lamma” e concentrare tutte le risorse, finanziarie ed umane, su questa Istituzione. Così il 1° ottobre 1946, nonostante pochi locali ed ancora da terminare di sistemare, il materiale insufficiente ed inadatto, il servizio il minimo necessario, ma con un encomiabile spirito di servizio delle Suore, alle quali viene garantito solamente l’alloggio, il M.R. Arciprete Don Carlo Marzocchi, con grande soddisfazione e la gioia nel cuore, benedice il nuovo Asilo alla presenza di mamme, nonne e bambini entusiasti. Sono trascorsi 6 anni, una guerra, importanti mutazioni politiche ed istituzionali, ma il sogno di Fernanda Lamma s’è avverato, la sua casa è diventata un Asilo per bambini, retto da buone suore pazienti e competenti che nel corso degli anni garantiranno assistenza ed educazione a tanti bambini, godendo della stima, del rispetto e dell’affetto dei casalecchiesi.                                                                                  

Bibliografia ed approfondimenti

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

L'asilo Adele e Fernanda Lamma di Casalecchio di Reno : 1920-1936-1946-1996 ... una presenza per le generazioni future / [a cura di Pier Luigi Chierici], [S. l. : s. n., 1996?] (Bologna : Tipolitografia Masi)

Cara Casalecchio e cari ricordi miei : pubblicazione in onore di madre Teresina Tirelli e di suor Rosalia Tonon della Congregazione delle Serve di Maria di Pistoia presso l'Asilo Lamma di Casalecchio di Reno e in reverente ricordo di madre Donata Macchi infaticabile educatrice dei bambini casalecchiesi del 1971 al 1993 / Angelo Lambertini, [S l. : s. n.], stampa 2001 (Bologna : Masi)

Saluti da Casalecchio di Reno : fatti, luoghi e personaggi del suo passato / Vincenzo Paioli
Bologna : Ponte nuovo, stampa 1996 


Lapide dedicata a Fernanda Lamma, collocata sotto il portico dell’Asilo (Foto Pennino in L’asilo Adele e Fernanda Lamma di Casalecchio di Reno, op.cit in bibliografia)


L’Asilo Adele e Fernanda Lamma negli anni ’60 (Archivio fotogr. Bibl. C.Pavese)

 

 

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