1944 - ::: COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO (BO):::

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Cronologia di Casalecchio di Reno – anno 1944

16 giugno – Primo bombardamenti su Casalecchio
10 ottobre – Eccidio nazifascista del Cavalcavia in cui vengono trucidate 13 persone tra partigiani e civili


16 giugno – Primo bombardamenti su Casalecchio
I bombardamenti angloamericani che hanno investito Bologna dal luglio dell’anno precedente interessavano preminentemente le linee ferroviarie e i poli industriali, ma quasi un anno dopo, con l’occupazione dell’Italia meridionale e la possibilità di poter utilizzare massicciamente gli aeroporti occupati dell'Italia meridionale e insulare, anche con bombardieri di minori dimensioni e autonomia dei grandi quadrimotori, gli obiettivi e le aree interessate si ampliano fino a coinvolgere quasi tutti i paesi del circondario e della provincia. Nella primavera del 1944 l'avanzata alleata è ancora bloccata lungo la Linea Gustav, da Ortona a Cassino, per favorirne lo sfondamento gli Alleati lanciano l'Operazione "Strangle", come si evince dal nome, è una massiccia offensiva aerea con l'obiettivo di interdire i rifornimenti tedeschi che scendono dal nord lungo la penisola. I bersagli, oltre alle caserme, centri di smistamento e ai concentramenti di truppe, sono tutte le infrastrutture ferroviarie e stradali, stazioni, ponti, vie di comunicazione, per paralizzare i trasporti tedeschi verso sud.
La guerra, fino a quel momento conosciuta attraverso i giornali, la corrispondenza dal fronte, spesso censurata, i notiziari radio e le comunicazioni ufficiali, entra drammaticamente nella vita dei casalecchiesi che vivranno nell’angoscia del suono della sirena antiaerea fino all’aprile dell’anno successivo.
Il primo obiettivo dei bombardamenti su Casalecchio è lo storico ponte sul Reno, punto di passaggio quasi obbligato da e per Bologna, essendo la strada alternativa per la via Casteldebole e Borgo Panigale ben più lunga. La mattina del 16 giugno la sirena antiaerea ha già suonato due volte, ma come in tante occasioni precedenti il pericolo, almeno per i casalecchiesi, non si è concretizzato: senza affrettarsi troppo, molti sono andati a ripararsi nei rifugi per poi tornare subito al lavoro come prescrivono i regolamenti di fabbrica ed il regolamento dell’U.NP.A. La terza, invece, è la sirena della svolta perché dopo la vita per i casalecchiesi non sarà più la stessa…
Alle 10.20 una formazione di 22 bimotori Marauder del 17° Bomb Group partiti da Villacidro in Sardegna, a circa 50 km da Cagliari, sganciano sul centro di Casalecchio da un’altezza di 10300-10000 piedi (una quota minore rispetto ai bombardieri pesanti, quindi una maggiore precisione nel colpire gli obiettivi individuati) 88 bombe da 1000 libbre (44 ton.).
Due arcate del ponte cadono nel greto del fiume, e le immagini che immortalano quel che resta del ponte con i soli binari del tram che collegano le due parti rimanenti sono fra le più significative e simboliche dei bombardamenti su Casalecchio. Purtroppo le bombe non colpiscono "solo" il ponte, nella stessa occasione vengono distrutte anche Casa Ferri, l’antica dimora del custode-daziere che si trova prospiciente il ponte, l’Albergo Brunetti, diversi edifici della Cirenaica e, dall’altra parte, Palazzo Quadri con lo storico Caffè Margherita e l’antico borgo della Fondazza, completamente raso al suolo.
La Fondazza, lì esistente dalla metà del XVIII secolo, merita una particolare attenzione e Carlo Venturi la ricorda nei sui libri come il vero cuore pulsante di Casalecchio: ritrovo dei casalecchiesi in occasione del mercato, degli spettacoli del circo, dei giochi nel grande prato, i negozi fra i più frequentati ed apprezzati del paese come il panificio-pasticceria Pizzoli, la tabaccheria di Sarti, la salumeria Ferrarini, la macelleria Ferretti ed il Caffè Umberto e poi abili artigiani come il falegname, il ciabattino e l’impagliatore di sedie. Un luogo semplice e modesto che il 16 giugno 1944 scompare per sempre dall’urbanistica e dalla vita dei casalecchiesi, rimanendo solamente nella memoria di chi l’ha conosciuto e nelle cartoline d’epoca. Purtroppo quel primo bombardamento lo si deve ricordare anche per le prime vittime, almeno una quarantina, il numero esatto non è mai stato possibile appurarlo, tra queste 8 persone residenti alla Fondazza e diversi viaggiatori della Littorina in arrivo da Vignola, colpita pochi attimi prima di arrivare alla stazione.
A quel primo, tragico, bombardamento, ne seguono molti altri, per un totale di 41. Fra i più distruttivi quelli strategici del 18 settembre e del 2 ottobre 1944 e l’ultimo, il più lungo, del 15/18 aprile 1945 che, con l’obiettivo tattico di liberare il territorio da ogni possibile pericolo per l’imminente arrivo dell’esercito alleato dopo l’aspra battaglia della Linea Gotica, colpisce anche le più belle ville casalecchiesi, Villa Talon e Villa Marescalchi, ultimo tributo di un paese martoriato per 10 lunghi mesi.                                                  

Bibliografia ed approfondimenti
L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003
Delenda Bononia: immagini dei bombardamenti 1943-1945 / a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi Monaco ; scritti di Alfredo Barbacci ... \et al.! ; presentazioni di Walter Vitali, Francesco Berti Arnoaldi Veli, Paolo Messina, Bologna : Pàtron, \1995!
Gente di Casalecchio / Carlo Venturi Bologna : Compositori, c2004
I giorni del ricordo : 60. anniversario della lotta di liberazione / realizzato per il Comune di Casalecchio di Reno Visual Lab ; editing Umberto Saraceni
Obiettivo Bologna : Open the doors: bombs away : dagli archivi segreti angloamericani i bombardamenti della 2. guerra mondiale / Gastone Mazzanti, Bologna : Costa, 2001
Quel lontano aprile : Casalecchio di Reno 1943-1945 / Alberto Cavalieri, [Italia] : [S.n.], stampa2010
Internet
https://www.facebook.com/casalecchiotuttaunaltrastoria/posts/2679383102091192 

Rapporto dell’incursione aerea del 16 giugno 1944,
Rapporto dell’incursione aerea del 16 giugno 1944, i punti bianchi rappresentano i punti di caduta delle bombe (da Obiettivo Bologna, op. cit in bibliografia)     

Il ponte sul Reno con l’arcata centrale caduta nel greto del fiume
Il ponte sul Reno con l’arcata centrale caduta nel greto del fiume (Archivio fotogr. Biblioteca C.Pavese)

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La Fondazza ed il Palazzo Quadri (Archivio fotogr. Bibl. C.Pavese) 

Cirenaica dopo il bombardamento
Ciò che rimane della Cirenaica dopo il bombardamento (Archivio fotogr. Bibl. C.Pavese) 

Albergo Brunetti
L’albergo Brunetti (Archivio fotogr. Bibl. C.Pavese) 


10 ottobre – Eccidio nazifascista del Cavalcavia in cui vengono trucidate 13 persone tra partigiani e civili.
La rapida risalita della penisola da parte dell’esercito alleato, iniziata nel luglio 1943  con lo sbarco in Sicilia e proseguita con lo sbarco di Salerno contemporaneamente all'annuncio dell'Armistizio dell'8 settembre 1943, incontra, nell'autunno di quell'anno, i primi ostacoli sulla linea Gustav, tra la foce del Garigliano (tra Lazio e Campania) ed Ortona sulla costa adriatica, dove l’offensiva alleata viene fermata fino alla primavera successiva.  
Nel tentativo di superare lo stallo gli alleati effettuano uno sbarco sul litorale romano, tra Anzio e Nettuno, nel gennaio del 1944, con l'intento di aggirare le difese tedesche della linea Gustav. Lo sbarco coglie i tedeschi di sorpresa, ma non riesce a far crollare il fronte.
Il Comando supremo tedesco decide di rafforzare le armate di Kesserling, rispondendo a questa nuova minaccia,  inviando nuovi reparti in Italia, tra questi  la 16^ SS Panzergrenadier Division Reichsfuhrer-SS, una nuova unità, ancora incompleta, composta sia da reclute, che da veterani SS provenienti dal fronte russo, questi ultimi come quadri (alcuni dei quali si erano già resi responsabili di atrocità su quel fronte).  Elementi della divisione combattono contro la testa di ponte ad Anzio, e dopo lo sfondamento del fronte di Cassino e la liberazione di Roma, avvenuta il 4 giugno 1944, la divisione viene schierata lungo la costa tirrenica dove cerca di contrastare, senza successo, l'avanzata della V armata americana, ritirandosi lungo la direttrice Cecina, Rosignano, Livorno, Marina di Pisa, Massa. Poi si attesta sull'Appennino, prima in quello prospiciente la Versilia, poi a cavallo della valle del Reno.
Ed è sull'Appennino che reparti della 16^ si rendono protagonisti di operazioni antipartigiane che in realtà si traducono in una serie di efferati massacri ai danni della popolazione civile. I nomi di alcune di queste località diventeranno tristemente famosi e sinonimo di violenza inaudita contro la popolazione inerme, principalmente donne, bambini ed anziani.
Nel corso di questi eccidi, come a Sant’Anna di Stazzema (12 agosto 1944), Vinca (24-27 agosto) e nell’area di Marzabotto-Monte Sole (29 settembre-5 ottobre 1944) si contano diverse centinaia di vittime, massacrate brutalmente, con la distruzione quasi completa di interi villaggi. E’ in questo contesto di guerra feroce e costellata di stragi ed uccisioni, che si inserisce l’Eccidio di Casalecchio dell’8-10 ottobre 1944. Domenica 8 ottobre durante un posto di blocco effettuato nei pressi del Cavalcavia da parte di un reparto della 16° comandato dal Capitano Karl Manfred Schmidt, due soldati fermano un automezzo a bordo del quale si trovano alcuni partigiani che aprono il fuoco ed uccidono i due tedeschi.
Ne seguono un immediato coprifuoco e la rappresaglia, la tensione in paese è altissima ma, nonostante le restrizioni imposte, il farmacista Cocchi, persona fra le più stimate di Casalecchio, necessita di andare in farmacia a prelevare dei medicinali.
Con la moglie Clelia si incammina in direzione di Piazza Umberto I, attuale Piazza della Repubblica, dove è ubicata la farmacia, ma giunto nei pressi del Cavalcavia viene fermato da un militare tedesco. Il Dott. Cocchi esibisce il tesserino sanitario che lo autorizza a muoversi anche durante il coprifuoco, in un primo momento viene lasciato andare, poi richiamato e portato in Piazza della Vittoria, attuale Piazza Matteotti, ed ucciso con un colpo di pistola alla nuca.
Il Dottor Cocchi è la prima, innocente vittima della ritorsione tedesca all’uccisione delle due SS di poche ore prima.
Il 10 ottobre transitano per Casalecchio, destinati alle Caserme Rosse, i rastrellati dei giorni precedenti a seguito della battaglia di Rasiglio di Sasso Marconi e, giunti al Cavalcavia, nei pressi di Piazza della Vittoria, dove due giorni prima erano stati uccisi i due tedeschi, vengono prelevate dalla SS le 13 persone catturate durante la stessa battaglia, per questo riconosciute tutte come partigiani della 63° Brigata Garibaldi, nonostante fra queste vi siano dei civili che unicamente abitavano nei casolari della zona. I 13 prigionieri, tra i quali sei russi, disertori dalle file tedesche ed aggregatisi alla Brigata, ed il medico costaricano Carlos Luis Collado Martinez, vengono legati alla gola ed alle mani col filo spinato ai pali, agli alberi ed alle cancellate delle villette prospicienti la piazzetta, poi falciati alle gambe con raffiche di mitra e lasciati morire dopo una lunga agonia. I corpi sono lasciati esposti nella piazza per alcuni giorni a monito ed intimidazione per la popolazione e per gli altri partigiani.
Solamente grazie all’intervento del parroco di San Martino Don Carlo Marzocchi, che mai abbandona il paese e la sua comunità per l’intero e drammatico periodo della guerra, è possibile seppellirli in una buca causata da una bomba vicino ad un’abitazione e solo dopo la fine della guerra i corpi sono traslati al cimitero della Certosa di Bologna.
Alcuni di questi verranno poi tumulati nei cimiteri dei Comuni di residenza, mentre altri, per tre russi ed un italiano non sarà possibile risalire all’identità, saranno inumati nel monumento-ossario dei partigiani bolognesi nel cimitero della Certosa.
Solamente nel 1994, con la scoperta dei fascicoli contenuti “nell’Armadio della Vergogna” presso la Procura Generale Militare a Roma, sarà possibile avviare il processo contro i responsabili dell’Eccidio del Cavalcavia. Tuttavia, pur riconoscendo la colpevolezza dell’imputato, il Tribunale militare di Verona, incaricato del processo, deciderà di non procedere nei confronti di Karl Manfred Schmidt, comandante del reparto coinvolto nell’eccidio, per “presunta morte del reo”. L’1 dicembre 2010, la sentenza sarà confermata e resa definitiva dalla Corte Militare d’Appello di Roma.

Bibliografia ed approfondimenti
46. anniversario della battaglia di Rasiglio e dell'eccidio del Cavalcavia : 8-10 ottobre 1944 / [testo di Antonio Meluschi], [S.l. : s.n., 1990?]
9.813 chilometri di memoria / Giulia Casarini ; illustrazioni di Rosanna Mezzanotte, Bologna : Pendragon, 2015
Al di qua e al di là della Linea Gotica : 1944-1945: aspetti sociali, politici e militari in Toscana e in Emilia-Romagna / a cura di Luigi Arbizzani, Bologna ; Firenze : Regioni Emilia-Romagna e Toscana, 1993
Antifascismo e resistenza a Casalecchio di Reno : documenti e testimonianze / a cura di! Graziano Zappi 'Mirco' Bologna : Libreria Beriozka!, 1988
L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003
L'armadio della vergogna / Franco Giustolisi, Roma : Nutrimenti, 2004
L'autunno nella Resistenza : 10 ottobre 1944, Casalecchio di Reno : la strage, il processo, la memoria / Simona, Salustri, Bologna : Il mulino, 2011
I casalecchiesi raccontano : testimonianze dell'altro secolo / [raccolte da Graziano Zappi ; con l'ausilio di Carlo Venturi!, [Bologna! : Aspasia, 2003
Celebrazione dell'eccidio del cavalcavia :1974 : 30 della resistenza, Bologna : s.n., 1974
Gente di Casalecchio / Carlo Venturi Bologna : Compositori, c2004
I giorni del ricordo : 60. anniversario della lotta di liberazione / realizzato per il Comune di Casalecchio di Reno Visual Lab ; editing Umberto Saraceni
La politica del terrore : stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna : per un atlante delle stragi naziste in Italia / a cura di Luciano Casali e Dianella Gagliani, Napoli ; Roma : L'ancora, 2008
Quel lontano aprile : Casalecchio di Reno 1943-1945 / Alberto Cavalieri, [Italia] : [S.n.], stampa2010
La Resistenza, il fascismo, la memoria : Bologna 1943-1945 / a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti
Bologna : Bononia University Press, 2017
Ricordi di cittadini di Casalecchio di Reno quell'ottobre 1944, quei giorni neri e pieni di paura, Casalecchio di Reno : Comune di Casalecchio di Reno, 1981, 
Le stragi nascoste : l'armadio della vergogna: impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti, 1943-2001 / Mimmo Franzinelli. Milano : Mondadori, 2002
La svastica a Bologna : settembre 1943-aprile 1945 / Luciano Bergonzini, Bologna : Il mulino, \1998

Internet
https://www.storiaememoriadibologna.it/63a-brigata-garibaldi-bolero-15-organizzazione
https://storiedimenticate.wordpress.com/2013/10/10/10-ottobre-1944-casalecchio-di-reno/
http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=5129

Piazza della Vittoria
Piazza della Vittoria nei pressi del Cavalcavia coi corpi di alcuni dei trucidati legati ai pali ed alle cancellate (Archivio fotogr. Bibl. C.Pavese)

Il cadavere di Alberto Raimondi
Il cadavere di Alberto Raimondi sormontato da un cartello intimidatorio  (Archivio fotogr. Bibl. C.Pavese)

I corpi martoriati di un partigiano russo
I corpi martoriati di un partigiano russo (a sx) ed uno italiano (a dx) legati col filo spinato al cancello di una villetta (Archivio fotogr. Bibl. C.Pavese)


 

 

 

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