1913 - ::: COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO (BO):::

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Cronologia di Casalecchio di Reno – anno 1913


Il liquore di Pedretti
Il Corpo bandistico di Casalecchio vince il primo premio al Concorso di Vignola


Il liquore di Pedretti

A Casalecchio la famiglia Pedretti è sinonimo di intraprendenza e spirito di iniziativa, le sfide imprenditoriali non fanno paura così nel 1913 Ferdinando Pedretti, coadiuvato dal figlio Armando a cui ha lasciato l’onere della gestione dell’albergo ristorante, si lancia nel settore della distilleria.

E’ un’epoca in cui i religiosi, anche quelli dei conventi più piccoli, hanno una certa dimestichezza con le erbe curative e la realizzazione di liquori digestivi e sono soliti disporre di una propria Farmacia per la vendita. Il Vaticano non è da meno e grazie al Rev. Padre Fra Diodato Camurani crea la ricetta della Triple Anisette San Pietro. Si tratta di un liquore dolce, un’anisetta, ossia un anice meno carico, dal gusto morbido e con base zuccherina. Un liquore “ispirato” dall’alto e per il quale serve un contenitore adeguato: così proprio dalla cupola di San Pietro in Vaticano prende spunto la realizzazione di una bottiglia che ne riproduce l’imponente campana. Per realizzare questo liquore e diffonderlo adeguatamente serve però un produttore adeguato, ma come si arriva a Casalecchio? Qui interviene il Cav. Arturo Gazzoni, imprenditore bolognese nato nel 1859 e…figlio di una guardia pontificia. Nel 1907 fonda la Gazzoni che metterà sul mercato nella sua lunga vita prodotti famosi come Idrolitina, Pasticca del Re Sole e tutta la linea Dietor. Il Cav. Gazzoni è inoltre tra i primi a capire l'importanza del veicolo pubblicitario e le campagne per pubblicizzare i suoi prodotti segnano un'epoca. Era solito dire: "è inutile fabbricare dei prodotti sia pure eccellenti, se non si sanno vendere". Per antica amicizia e sicura affidabilità Gazzoni coinvolge nell’affare Ferdinando ed insieme ad altri soci costituiscono la Company Triplex Anisette per la fabbricazione di un liquore su licenza della Farmacia del Vaticano. Nel 1913 due dei soci, Gazzoni e Sassoli, depositano  a Roma all’ufficio brevetti il marchio così descritto nei documenti dell’epoca: “impronta raffigurante una bottiglia a forma di campana, sulla quale stanno una riproduzione della Piazza di San Pietro in Roma, la scritta Triples Anisette San Pietro ed alcuni fregi”. A sancire l’ufficialità del brevetto la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n.48 del 26 febbraio 1914. La distillazione avviene in un locale del ristorante Pedretti, poi il liquore è imbottigliato in fiaschette di gres, che imitano la campana di San Pietro. La maggior parte di esse verranno esportate negli Stati Uniti durante il proibizionismo, ma avranno anche molti estimatori fra i clienti dell’albergo-ristorante. La ceramica ha un “contenuto medio di centilitri 48 a gradi 31°”, Quindi è una bottiglia da mezzo litro ed è stata realizzata nella piccola distilleria ubicata in un locale dell’albergo-ristorante Pedretti, in via Verdi, 5, come conferma il censimento effettuato dal Comune di Casalecchio il 30 novembre 1937, la distilleria ha la licenza n.2. Il contenitore in ceramica presenta decori in rilievo ed è prodotto dalla Richard Ginori come attesta il marchio impresso sul fondo. Sull’etichetta rettangolare la scritta “Inventata e fabbricata dal Rev.Padre Fra Diodato Camurani dell’Ordine dei fate Bene Fratelli direttore della Farmacia del Vaticano” e più sotto “Triple Anisette S.Pietro-Casalecchio di Reno-Licenza n.2-1914”.

Ad un certo punto sul mercato appare una nuova Triple Anisette San Pietro, con il marchio Ramazzotti. Si racconta che la ricetta del liquore sia stata regalata ad Ausano Ramazzotti, nativo di Monghidoro, proprio da Ferdinando Pedretti…e dopo le campane in ceramica imbottigliate con il liquore fatto a Casalecchio di Reno, cominciano ad apparire delle campane in vetro con la Triple Anisette San Pietro Ramazzotti, non solo nel formato grande da consumo, ma anche in contenitori più piccoli, quali quelli da 150 grammi, maneggevoli e quindi adatti a costituire anche un souvenir per le migliaia di pellegrini in visita al Vaticano.

Bibliografia ed approfondimenti:

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

La Camera di commercio di Bologna e il registro delle ditte / [a cura di Donatella Sabbadini e Livia Ferlini] Bologna : Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Bologna, 2009

Triple Anisette San Pietro. Svelato il segreto della campana / Minibottles Magazine, bimestrale sul collezionismo di liquori, vini, bevande, oggettistica in tema, Anno 5, n.2, Aprile 2013 

Vendere, vendere, vendere / Arturo Gazzoni. - Riproduzione anastatica del volume originale del 1928 / con un commento di Francesco Casadei, Bologna : CLUEB, 2010
 

La “campana Pedretti", bottiglia realizzata in ceramica per la Triple Anisette S.Pietro (Archivio famiglia Pedretti)  


Il Corpo bandistico di Casalecchio vince il primo premio al Concorso di Vignola

All’inizio del novecento le distrazioni non sono molte, il lavoro occupa gran parte della giornata, e rimane la sera, soprattutto in primavera ed estate, per qualche momento di spensieratezza. Nei pressi dei caffè vengono montati palchi in cui si esibiscono orchestre dilettanti, ma anche, in alcune occasioni, il Corpo Bandistico cittadino che non disdegna, accanto alle cerimonie ufficiali, esibirsi in momenti più “leggeri”. Casalecchio va giustamente fiera del proprio Corpo Bandistico diretto dal Maestro Valesio, che raggiunge una certa notorietà e si aggiudica il secondo premio al Concorso bandistico nazionale del 1911 a Torino ed il primo premio al Concorso di Vignola del 1913   

Il Corpo Bandistico non ha cedimenti neppure durante la Grande Guerra, spesso invitato a partecipare ad iniziative benefiche, ma deve sospendere la propria attività nel corso della Seconda Guerra Mondiale a causa della distruzione quasi completa del paese, della mancanza di  occasioni di festa per esibirsi e dell’assenza di diversi orchestrali. Nel secondo dopoguerra, incoraggiato dalle Autorità Comunali, qualcuno pensa di ricostruire la Banda, che rinasce con la nuova denominazione di "Banda Municipale Gaetano Donizietti". La Direzione viene affidata al Maestro Frabetti, al quale subentrano poi i Maestri Faccioli e Valdiserra. L'industriale Cav. Ovidio Vignoni è un grande estimatore della Banda e provvede al finanziamento per il confezionamento delle divise degli orchestrali e per l’acquisto di alcuni strumenti di strumenti musicali. Il Maestro Valdiserra lascia in seguito la Direzione al Maestro Bazzani e questi al Maestro Ronchetti fino al 2011. Dal 2011 il Maestro Desiato D’Apollo dirige una banda di 35 elementi sempre molto apprezzata in occasione delle manifestazioni pubbliche, feste religiose, attività sportive e sagre alle quali è invitata a partecipare.  

Bibliografia ed approfondimenti

L'archivio storico comunale di Casalecchio di Reno : 1798-1965 : inventario / di Alessandra Di Giovanni e Claudia Vasi , Bologna : Provincia di Bologna, Settore cultura, Ufficio istituti culturali, 2003

La musica a Bologna nei secoli XIX e XX / Rossana Dalmonte,, in Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale AIEP, 1990,

Saluti da Casalecchio di Reno : fatti, luoghi e personaggi del suo passato / Vincenzo Paioli Bologna : Ponte nuovo, stampa 1996 
 

Il Corpo bandistico di Casalecchio
Il Corpo bandistico di Casalecchio che vince il secondo premio al Concorso bandistico nazionale di Torino nel 1911, in alto, al centro, contrassegnato col numero 5, il Marchese Omer Talon  (Archivio fotogr. Bibl.C.Pavese) 

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